Il 7 settembre, un giorno di profonda risonanza nella Chiesa Cattolica, sarà teatro dell’elevazione a santi di due figure esemplari: Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. L’annuncio, formalizzato dal Papa durante un recente Concistoro, riorienta i piani inizialmente concepiti per celebrare il Giubileo dei Giovani, previsto per i primi di agosto.L’attesa per la canonizzazione di Frassati, che si prospettava per il 3 agosto, e quella di Acutis, originariamente programmata per la conclusione del Giubileo degli adolescenti a fine aprile, si sono così trasformate in un momento di riflessione più ampio, collocato in una data significativa per la Chiesa. Questa decisione, apparentemente una semplice variazione di calendario, sottolinea l’importanza di un’adeguata preparazione e di una celebrazione che esprima appieno il significato della vita e dell’eredità di questi due beati.Carlo Acutis, un giovane italiano del 2001, deceduto a soli quattordici anni, incarna l’incontro tra la fede cristiana e la tecnologia digitale. La sua vita, seppur breve, è stata dedicata alla difesa del diritto alla vita, alla promozione della fede attraverso l’uso creativo del web e al servizio dei più bisognosi. La sua testimonianza, pervasa da una profonda spiritualità e da un’autentica compassione, risuona particolarmente tra le giovani generazioni, offrendo un modello di fede radicata nella carità e nell’impegno sociale. Acutis ha saputo interpretare il suo tempo, utilizzando i mezzi a disposizione per evangelizzare e per diffondere un messaggio di speranza e di amore fraterno. La sua attività online, incentrata sulla creazione di siti web dedicati ai miracoli eucaristici, testimonia la sua fervida fede e il suo desiderio di condividere la bellezza della fede con il mondo.Pier Giorgio Frassati, nato nel 1901 e scomparso prematuramente a soli ventiquattro anni, rappresenta un esempio di santità nella quotidianità. La sua vita, apparentemente semplice e ordinaria, fu caratterizzata da una profonda fede, da un amore sincero per la Chiesa e dal servizio instancabile ai poveri e agli emarginati. Frassati, appartenente a una famiglia agiata, scelse di rinunciare ai privilegi sociali per dedicarsi interamente agli ultimi, partecipando attivamente a iniziative di assistenza sociale e impegnandosi nel volontariato. La sua generosità, la sua umiltà e la sua dedizione al prossimo lo resero un punto di riferimento per molti giovani, che lo ammiravano per la sua integrità morale e per la sua autentica carità. La sua frase “Vivere d’amore” sintetizza il suo approccio alla vita, un invito costante a scegliere l’amore come motore di ogni azione.L’elevazione a santi di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati non è solo un riconoscimento del loro valore spirituale, ma anche un incoraggiamento per tutti i fedeli, specialmente i giovani, a seguire il loro esempio, a testimoniare la fede con azioni concrete e a dedicarsi al servizio degli altri. La loro canonizzazione rappresenta un’opportunità preziosa per rinnovare l’impegno della Chiesa verso i giovani e per promuovere una cultura della solidarietà e della speranza, ispirata all’amore e alla misericordia di Dio. Il 7 settembre, dunque, sarà un giorno di festa e di ispirazione per l’intera comunità cristiana.