La scomparsa di Erika Ferini Strambi, 53 anni, e il successivo ritrovamento del suo corpo senza vita nelle campagne che segnano il confine tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, hanno dato il via a un’indagine complessa e delicata.
L’ipotesi, inizialmente vagliata come un incidente, è stata progressivamente soppiantata da un sospetto sempre più concreto: quello di un omicidio.
La donna, sparita nella notte tra il 5 e il 6 luglio, è stata rinvenuta da un agricoltore in una zona isolata, a duecento metri di distanza dalla sua Mini Cooper, la quale giaceva abbandonata in un fossato.
Il ritrovamento dell’autoveicolo, apparentemente fuori controllo, aveva inizialmente orientato le ricerche verso una possibile deviazione dovuta a cause naturali o a un malore improvviso.
Tuttavia, l’analisi più approfondita della scena e i primi accertamenti medico-legali hanno suggerito uno scenario ben più grave.
Le indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Milano, si concentrano ora sull’esclusione di ogni possibile scenario accidentale.
L’attenzione è rivolta all’analisi dei movimenti della donna nelle ore precedenti alla scomparsa, al controllo delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona e all’interrogatorio di persone a lei vicine.
Il ritrovamento del corpo in una posizione che destava interrogativi, unitamente alla presenza di elementi che, sebbene non ancora confermati, suggeriscono una possibile manipolazione della scena, ha convinto gli inquirenti a perseguire la pista dell’azione criminosa.
Il pm incaricato del caso sta valutando attentamente i rapporti preliminari dei periti, in particolare quelli relativi all’autopsia, per determinare con precisione la causa del decesso e l’eventuale presenza di segni di violenza.
L’indagine, nel suo complesso, mira a ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima, identificare un possibile movente e individuare l’autore o gli autori del presunto omicidio.
La discrezione necessaria per non compromettere le indagini, impone un approccio cauto e riservato, in attesa di elementi più definitivi che possano chiarire la dinamica di questa tragica vicenda.