Nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura di Pavia, relative alla tragica scomparsa di Chiara Poggi, un’analisi meticolosa e tecnologicamente avanzata della scena del delitto sta delineando un quadro inedito e complesso. L’approccio investigativo si avvale ora di sofisticate tecniche di ricostruzione tridimensionale, permettendo una mappatura precisa e dettagliata della disposizione degli elementi presenti sul luogo dell’evento: tracce ematiche, impronte, oggetti. Questo permette di misurare con estrema accuratezza le distanze tra i diversi elementi, restituendo una cronologia spaziale potenziale degli eventi.L’obiettivo primario è verificare un’ipotesi che, inizialmente marginale, si sta configurando come sempre più probabile: l’esistenza di una reazione da parte di Chiara Poggi durante l’aggressione. La ricognizione accurata, supportata da strumentazione all’avanguardia – che include, tra le altre, tecniche di analisi forense avanzate per l’identificazione di tracce biologiche e la loro collocazione spaziale – non si limita a documentare lo stato di fatto, ma mira a ricostruire la dinamica.L’analisi delle tracce ematiche, in particolare, assume un ruolo cruciale. La loro distribuzione, la direzione degli schizzi, la presenza di spruzzi o gocce, tutto viene interpretato alla luce di possibili scenari che includono un confronto fisico. L’interpretazione di tali elementi, tradizionalmente confinata a considerazioni qualitative, è ora arricchita da modelli matematici e simulazioni che consentono di testare ipotesi sulla forza, l’angolo e la velocità dei movimenti durante l’agressione.La ricostruzione tridimensionale, integrata con l’analisi balistica (nel caso di armi da fuoco) o l’analisi biomeccanica delle lesioni (per comprendere la forza impiegata), offre la possibilità di ricostruire la posizione relativa di Chiara e del suo aggressore in diversi momenti della vicenda. Questo processo, se confermato, suggerirebbe una resistenza attiva, un tentativo di difesa da parte della vittima, che fino ad allora era stata considerata prevalentemente una figura passiva.L’approccio investigativo, quindi, si sposta verso una comprensione più articolata della dinamica, che va oltre la semplice identificazione dell’autore del reato e mira a ricostruire gli attimi cruciali che hanno preceduto la scomparsa di Chiara Poggi, offrendo una prospettiva inedita sulla sua lotta per la sopravvivenza e fornendo elementi cruciali per la ricerca della verità giudiziaria.