L’Oltrepò Pavese, terra di colline sinuose e tradizioni secolari, sta vivendo un’inattesa e profonda metamorfosi, catalizzata da un fenomeno che trascende il semplice intrattenimento televisivo. Dopo il plauso internazionale ricevuto per la sua vocazione vitivinicola, paragonata a volte al Chianti, l’attenzione del mondo si rivolge ora a Mornico Losana, un piccolo comune di poco più di settecento abitanti che si sta trasformando in un modello di resilienza e sviluppo turistico innovativo.Il racconto di questa trasformazione è incarnato dalla famiglia Meiland, protagonisti del popolare reality olandese “Chateau Meiland”, che ha abbandonato i castelli francesi per abbracciare un edificio settecentesco in Oltrepò. Questa scelta, lungimirante e strategicamente efficace, non è sfuggita all’assessore lombardo al turismo Barbara Mazzali, che ha sottolineato la capacità dell’amministrazione locale di anticipare le dinamiche di un turismo sempre più alla ricerca di esperienze autentiche e immersive.La sindaca Ilaria Rosati ha saputo coniugare una visione amministrativa moderna con la salvaguardia dell’identità locale, creando un ecosistema favorevole all’attrattiva turistica. Il glamping, nato da un’iniziativa imprenditoriale olandese, ha rappresentato il primo, cruciale segnale di una trasformazione in atto. Questo approccio, unendo lusso e contatto con la natura, ha generato un effetto moltiplicatore, stimolando un vero e proprio boom immobiliare.Negli ultimi quattro anni, ben diciassette abitazioni sono state acquistate da cittadini stranieri, attratti da un’offerta unica che combina bellezza paesaggistica, qualità della vita e un senso di comunità accogliente. Olandesi, britannici e, più recentemente, scozzesi stanno investendo nel borgo, contribuendo a rivitalizzare l’economia locale e a preservare il patrimonio culturale.L’arrivo di nuovi residenti ha portato con sé una ventata di dinamismo: negozi riaprono, artigiani ritrovano sbocchi per la loro attività, e l’offerta turistica si arricchisce di nuove esperienze. La sindaca Rosati sottolinea come questo non sia un fenomeno effimero, ma un modello concreto e replicabile, che va al di là dell’intrattenimento televisivo, generando opportunità reali per l’intera comunità.Mazzali evidenzia come questo esempio dimostri che la rigenerazione territoriale non necessiti di ingenti finanziamenti, ma piuttosto di intelligenza amministrativa, spirito imprenditoriale e una profonda fiducia nel valore del proprio territorio. La Lombardia vanta una ricchezza di luoghi straordinari, e l’Oltrepò rappresenta una delle sue gemme meno conosciute, un territorio ancora autentico, capace di offrire un’esperienza di viaggio memorabile per chi cerca bellezza, tranquillità e una vita più connessa con la natura. Questo non è un tentativo di emulare la Toscana, ma un’affermazione di un’identità unica e distintiva, pronta a rivelarsi a chi desidera scoprire un angolo d’Italia ancora intatto e ricco di sorprese.