Un’onda di calore di origine africana sta investendo il continente europeo, con l’Italia che si appresta a sperimentare un’impennata termica particolarmente intensa. Contrariamente a quanto si potrebbe prevedere, il picco di calore non si localizzerà nelle solite regioni meridionali o centrali, ma si concentrerà sulla Pianura Padana, dove Ferrara potrebbe raggiungere la temperatura di 40°C all’ombra giovedì.L’esperienza del calore, tuttavia, non sarà definita solo dai valori massimi. Un fattore cruciale per il disagio percepito sarà l’umidità, che raggiungerà livelli elevati, soprattutto nella stessa Pianura Padana, creando una sensazione di afa soffocante che amplificherà l’impatto della calura.Secondo le proiezioni di Antonio Sanò, meteorologo e fondatore di iLMeteo.it, questa fase di caldo eccezionale sembra destinata a protrarsi per almeno dieci giorni, configurandosi come un evento di durata e intensità anomala. Questa persistenza, unita a minime notturne che faticheranno a scendere sotto i 25°C, impedirà un efficace recupero fisiologico e aumenterà il rischio di stress termico.Si prevede un secondo picco di calore alla fine di giugno, con temperature che potrebbero superare i 40-42°C in Sardegna e Sicilia. In queste regioni, la percezione del caldo sarà diversa: pur mantenendo valori elevati, l’umidità sarà inferiore, generando un’atmosfera torrida ma meno opprimente rispetto all’afa padana.La previsione più preoccupante è la possibile estensione di questa ondata di calore almeno fino al 3-4 luglio, con la possibilità di protrarsi anche oltre. Questo scenario pone l’attenzione sull’importanza di un monitoraggio costante e di un’adesione scrupolosa agli avvisi forniti dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute.L’evento potrebbe portare alla rottura di numerosi record storici, soprattutto nel Nord Italia, ma il calore opprimente si farà sentire su tutto il territorio nazionale, comprese le isole maggiori. Questa situazione non è semplicemente un episodio climatico isolato, ma si inserisce in un contesto di cambiamenti climatici globali che rendono sempre più frequenti e intensi le ondate di calore, richiedendo una risposta proattiva e consapevole a livello individuale e collettivo. Le implicazioni vanno oltre il semplice disagio fisico, toccando aspetti cruciali come la produttività agricola, il consumo di energia e la gestione delle risorse idriche. La vulnerabilità di specifiche fasce di popolazione, come anziani, bambini e persone con patologie preesistenti, richiede particolare attenzione e misure di prevenzione mirate.