mercoledì, 2 Luglio 2025
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Una madre dona parte del fegato: miracolo a Torino

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La nascita di una nuova speranza per una neonata di soli sei mesi, affetta da una condizione patologica estremamente complessa che colpisce l’anatomia delle vie biliari, rappresenta un trionfo della medicina avanzata e un atto d’amore materno senza pari. La bambina, altrimenti destinata a un futuro incerto, ha beneficiato di un intervento chirurgico straordinario, una sinergia di competenze e tecnologie all’avanguardia che ha riscritto i confini del possibile.La malformazione, di natura rara e intrinsecamente debilitante, comprometteva la normale funzionalità del fegato, organo vitale per la depurazione e la metabolizzazione delle sostanze. La gravità della situazione richiedeva un intervento risolutivo: il trapianto di fegato. L’atto di generosità della madre, che ha donato una parte del proprio fegato, ha offerto alla figlia la possibilità di una seconda vita.Ma l’intervento non si è limitato alla semplice sostituzione dell’organo malato. Una componente cruciale e innovativa è stata l’autotrapianto della vena porta, il vaso sanguigno fondamentale per l’apporto di sangue dall’intestino al fegato. Questa vena, essenziale per la corretta funzionalità del nuovo fegato, era stata compromessa dalla patologia. Per superare questa sfida, i chirurghi hanno optato per una soluzione ingegnosa: la sostituzione della vena porta con una vena giugulare prelevata dal collo della bambina stessa. Questa procedura, delicatissima e tecnicamente complessa, ha garantito un adeguato afflusso di sangue all’organo trapiantato, massimizzando le possibilità di successo.L’équipe, guidata dal professor Renato Romagnoli presso la Città della Salute e della Scienza di Torino, ha eseguito l’intervento, durato tredici ore, con una precisione e un’abilità che testimoniano l’eccellenza del sistema sanitario italiano. Si tratta di un intervento di tale portata che, secondo quanto riferito dalla struttura ospedaliera, è stato realizzato per la prima volta.La madre, dopo un periodo di ricovero di soli sei giorni, è stata dimessa, dimostrando la sua resilienza e la buona gestione post-operatoria. La ripresa funzionale del fegato trapiantato nella bambina è stata giudicata ottimale dal team medico, aprendo la strada alla fase di riabilitazione nutrizionale, essenziale per il completo recupero e per la ricostruzione del suo equilibrio metabolico. Questo successo è la promessa di un futuro più sereno e ricco di opportunità per la piccola paziente, un esempio commovente di come la scienza e l’amore materno possano convergere per creare un miracolo.

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