La drammatica frana che ha interessato la Val Senales nella serata di ieri, fortunatamente senza conseguenze in termini di lesioni personali, solleva interrogativi urgenti sulla vulnerabilità del territorio alpino e sulla necessità di strategie di gestione del rischio idrogeologico più efficaci. L’evento, verificatosi attorno alle ore 22:00 a seguito di un’intensissima precipitazione, ha coinvolto due autovetture intrappolate da un improvviso smottamento tra Rattisio Veccio e Walchhof, in prossimità del Monte Santa Caterina. La prontezza di riflesso dei conducenti ha permesso loro di abbandonare i veicoli e mettersi in salvo, evitando una tragedia.La pioggia torrenziale, con un accumulo di ben 50 millimetri in un’unica ora, come evidenziato dal meteorologo provinciale Dieter Peterlin, ha agito da fattore scatenante, esacerbando una situazione già precaria. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente instabilità, acuita dal cambiamento climatico, che sta mettendo a dura prova l’equilibrio ecologico delle valli alpine. La Val Senales, in particolare, ha subito interruzioni della viabilità per crolli rocciosi già in due occasioni nel corso del solo mese di giugno 2024, sottolineando una fragilità intrinseca al territorio.La risposta della Giunta provinciale, con la decisione di destinare due milioni di euro dal fondo di riserva per la realizzazione di valli di contenimento, rappresenta un primo passo nella direzione di una protezione più strutturale della strada e, soprattutto, della comunità residente. Tuttavia, si tratta di un intervento che, pur necessario, deve essere integrato in un piano complessivo di prevenzione e mitigazione del rischio.La gestione del rischio idrogeologico in aree montane come la Val Senales richiede un approccio multidisciplinare, che combini indagini geologiche dettagliate, monitoraggio continuo dei versanti, interventi di stabilizzazione delle pendici e, parallelamente, un’attenta pianificazione urbanistica che eviti insediamenti in aree a rischio. L’analisi dei fattori scatenanti, come l’intensità delle precipitazioni e la saturazione del suolo, è cruciale per anticipare e prevenire eventi futuri.Inoltre, l’incremento della consapevolezza dei residenti e dei fruitori del territorio è essenziale. La sensibilizzazione alle dinamiche del rischio naturale, la conoscenza dei segnali di allarme e l’adozione di comportamenti responsabili possono contribuire significativamente alla riduzione del rischio e alla protezione delle persone e dei beni. La frana della Val Senales, pertanto, non deve essere vista come un evento isolato, ma come un campanello d’allarme che impone una riflessione profonda e un’azione concreta per la salvaguardia del territorio alpino. I geologi, con le loro competenze, avranno un ruolo chiave nella valutazione della stabilità del versante e nella definizione di misure correttive specifiche.