Valentina Greco, la professionista cagliaritana di 42 anni al centro di un’inquietante sparizione durata dieci giorni in Tunisia, sta per concludere il suo percorso di assistenza ospedaliera a Tunisi.
La vicenda, che ha tenuto con il fiato sospeso la sua famiglia e l’opinione pubblica, vede ora il fratello Alessio prepararsi a riaccompagnare la sorella verso casa.
Il pagamento delle cure mediche, interamente sostenuto dalla famiglia, rappresenta un passo cruciale verso il ritorno in Italia.
La sparizione di Valentina, avvenuta in circostanze ancora da chiarire compiutamente, ha scatenato un’operazione di ricerca e soccorso che ha coinvolto le autorità tunisine e il supporto di associazioni come Penelope, che attraverso il suo referente legale, l’avvocato Gianfranco Piscitelli, ha mantenuto un costante contatto con i familiari.
Il ritrovamento nella sua abitazione a Sidi Bou Said, un pittoresco villaggio a nord della capitale tunisina, ha suscitato sollievo ma anche numerose domande.
L’avvocato Piscitelli, in contatto con le autorità locali, ha confermato che è stata già condotta un’audizione formale con Valentina Greco, durante la quale le sono stati restituiti i suoi effetti personali, in particolare il cellulare e il computer.
Questi dispositivi, ora in possesso della famiglia, rappresentano una potenziale fonte di informazioni vitali per ricostruire gli eventi che hanno preceduto e accompagnato la sua scomparsa.
L’episodio solleva complesse questioni relative alla salute mentale, alla sicurezza dei viaggiatori all’estero e alla necessità di protocolli di assistenza specifici per i cittadini italiani in difficoltà in Paesi stranieri.
La vicenda evidenzia, inoltre, l’importanza del supporto psicologico per le persone coinvolte in eventi traumatici, sia per la persona scomparsa che per i suoi familiari.
Mentre si attendono i dettagli dell’inchiesta che le autorità tunisine stanno conducendo per accertare le dinamiche della sparizione, l’attenzione si concentra ora sul benessere psicologico di Valentina e sulla sua graduale reintegrazione nella vita quotidiana una volta rientrata in Italia.
Il ritorno a casa segna l’inizio di una nuova fase, carica di interrogativi e, si spera, di risposte.