Francis Kaufmann, un uomo intriso di silenzi e di un’eleganza sbiadita, aveva scelto Villa Pamphili come rifugio temporaneo. Non una residenza, ma un abbraccio verde, un’isola di quiete nel tumulto di Roma. La villa, un vasto parco secolare, era diventata per lui, Anastasia Trofimova e la loro figlia Andromeda, un microcosmo isolato dal mondo esterno. Quindici giorni. Quindici giorni trascorsi tra le ombre dei cipressi, il fruscio delle fontane nascoste e il profumo intenso dei gelsomini in fiore, un tempo sospeso prima che una violenza inaspettata lo squarciò.La scelta di Villa Pamphili non era casuale. Francis, con il suo passato avvolto in una nebbia di segreti, sembrava cercare protezione nel labirinto di viali alberati, nella maestosità delle statue neoclassiche, nella sensazione di essere osservato da occhi invisibili. Anastasia, una donna di intensità e fragilità, si era lasciata convincere, attratta da quell’aura di mistero e dalla promessa di una tregua, un momento di pausa dalla sua vita tormentata. Andromeda, la bambina, aveva trovato nell’immensità del parco un terreno di gioco, ignorando l’inquietudine latente che permeava l’atmosfera.La villa, una testimone silenziosa, custodiva le loro interazioni, i loro silenzi, le loro speranze. I loro giorni erano scanditi da passeggiate mattutine lungo i viali, picnic improvvisati all’ombra dei grandi alberi, letture a voce alta seduti sulle panchine di pietra. Ma sotto la superficie di una serenità apparente, serpeggiavano tensioni, incomprensioni, paure non dette. Francis, un uomo che sembrava rifuggire il contatto emotivo, si mostrava distaccato, quasi assente, mentre Anastasia lottava con un passato che la perseguitava. Andromeda, con la sua innocenza infantile, sembrava percepire l’energia dissonante che li circondava.La scelta del luogo non era solo una questione di bellezza paesaggistica. Era una scelta strategica, una difesa psicologica. La vastità del parco offriva la possibilità di nascondersi, di scomparire, di sfuggire a qualcosa o a qualcuno. La villa stessa, con la sua storia di intrighi e passioni, sembrava addensare il senso di precarietà che gravava sui loro animi. Ogni angolo, ogni corridoio, ogni stanza custodiva un eco del passato, un presagio di ciò che sarebbe accaduto.Quindici giorni. Un periodo limitato, ma sufficiente a costruire un fragile equilibrio destinato a crollare. Quindici giorni che si sono trasformati in un incubo, un preludio alla tragedia che avrebbe scosso la quiete di Villa Pamphili e rivelato i segreti che si celavano dietro le facciate di Francis, Anastasia e Andromeda, condannando la loro breve oasi di pace a diventare un macabro scenario per un omicidio inatteso.