Alfredo Diana, figura emblematica del panorama agroalimentare italiano, si è spento a Napoli all’età di 95 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel settore che ha dedicato tutta la sua vita a comprendere e valorizzare.
La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, quella di un uomo che ha saputo coniugare la solida tradizione agricola familiare con una visione moderna e lungimirante, capace di interpretare le evoluzioni del mercato e di tutelare l’eccellenza del Made in Italy.
Nato a Roma nel 1930, Diana ha affinato la sua profonda conoscenza del mondo agricolo attraverso gli studi in Scienze Agrarie presso l’Università di Napoli.
La sua tesi, focalizzata sulla Bufala Campana, rivelò fin da subito un interesse particolare per le risorse zootecniche e l’importanza di preservare le specificità territoriali.
Un interesse che si concretizzò in un atto di straordinaria importanza: in qualità di Ministro, firmò il decreto che ha riconosciuto alla Mozzarella di Bufala Campana la Denominazione di Origine Protetta (DOP), un gesto che ha contribuito a salvaguardare un prodotto iconico e a garantirne la qualità.
La sua carriera non si limitò all’impegno politico, ma fu profondamente radicata nell’esperienza pratica della gestione delle aziende agricole di famiglia.
La sua attività iniziò nella tenuta di San Ferdinando, in Calabria, un contesto agricolo complesso che lo introdusse alle dinamiche del territorio e alle sfide legate alla produzione agricola.
La successiva espropriazione per la costruzione del porto, un evento traumatico che segnò la storia della famiglia, evidenziò la precarietà dei diritti sulla terra e la necessità di un approccio sostenibile alla gestione delle risorse.
Successivamente, la sua attenzione si spostò sull’azienda agricola di Caserta, una delle principali aree di produzione ortofrutticola italiana, e poi in Sicilia, dove oggi prospera la coltivazione delle Arance Rosse Igp.
Quest’ultima realtà testimonia la sua capacità di adattamento e di visione strategica, scegliendo di coltivare un prodotto esclusivo, legato a un terroir unico e caratterizzato da qualità organolettiche superiori.
La figura di Alfredo Diana incarna l’evoluzione dell’agricoltura italiana, da una gestione tradizionale a un modello più consapevole, attento alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle risorse locali e alla promozione del Made in Italy nel mondo.
La sua eredità è quella di un uomo che ha saputo coniugare passione, competenza e impegno civile, lasciando un segno indelebile nel tessuto agroalimentare del nostro Paese.
La sua vita è una lezione di resilienza, innovazione e amore per la terra, un monito a preservare il patrimonio agricolo italiano e a tramandarlo alle future generazioni.