giovedì 25 Settembre 2025
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Affare Versace: Sette Arrestati per Appropriazione Indebita da 2 Milioni

Un’operazione ad ampio raggio della polizia ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di nove individui sospettati di aver orchestrato un sofisticato schema di appropriazione indebita di merce di lusso da parte di Versace, con sede logistica e operativa a Novara.

L’attività criminale, protrattasi nel tempo e caratterizzata da una pianificazione meticolosa, ha comportato la sottrazione sistematica di abbigliamento e accessori di alta gamma, per poi de-stockarli attraverso canali di vendita online, aggirando i circuiti di distribuzione ufficiali e sfruttando la crescente popolarità dell’e-commerce nel mercato del lusso.
Le indagini, condotte con tecniche investigative complesse, hanno permesso di ricostruire un’organizzazione strutturata, con ruoli specifici assegnati a ciascun indagato.
Si sospetta che il gruppo abbia agito con l’intento di massimizzare il profitto, sfruttando la notorietà e il prestigio del marchio Versace per attrarre acquirenti disposti a pagare cifre elevate per prodotti presumibilmente autentici.

L’ammontare del danno economico arrecato alla casa di moda è stato quantificato in almeno due milioni di euro, una cifra che testimonia la portata dell’attività illecita.
Il flusso di denaro ottenuto dalla vendita della merce rubata non è stato reinvestito nel ciclo criminale, ma è stato diversificato attraverso una complessa rete di conti correnti, inclusi conti all’estero, per riciclare i proventi e mascherare la loro origine illecita.

Successivamente, le somme ricavate sono state impiegate per l’acquisizione di beni di lusso, inclusi immobili, automobili di prestigio e orologi di alta gamma, consolidando lo status di ricchezza apparente dei responsabili.

L’indagine, oltre a definire le responsabilità individuali, mira a fare luce su eventuali complicità interne all’azienda e a tracciare l’intero percorso finanziario dei proventi illeciti, al fine di individuare ulteriori soggetti coinvolti e recuperare i beni sequestrati.

Il caso solleva interrogativi sulla sicurezza dei magazzini aziendali e sull’efficacia dei controlli interni, evidenziando la vulnerabilità del settore del lusso di fronte a sofisticate forme di criminalità organizzata che sfruttano le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione.

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