La Funzione Pubblica CGIL di Roma e Lazio ha espresso profonda indignazione e un’incondizionata condanna in seguito all’aggressione subita da un medico dell’Ospedale Spallanzani, avvenuta in seguito a un evento pacifico, il flash mob “Cento Ospedali per Gaza”.
L’episodio, che ha colpito direttamente un professionista sanitario impegnato nel suo dovere, rappresenta una grave escalation di violenza inaccettabile e una profonda ferita alla comunità medica e alla stessa città.
Questo atto, lungi dall’essere un mero incidente, è il sintomo di un clima di crescente tensione e di una pericolosa deriva di intolleranza che sta investendo il nostro paese.
La Funzione Pubblica CGIL condanna con forza qualsiasi forma di aggressione, specialmente quando rivolta a coloro che dedicano la propria vita alla cura e alla tutela della salute pubblica, figure che incarnano i valori di umanità e di servizio alla collettività.
L’ospedale Spallanzani, come molte altre strutture sanitarie, si trova in prima linea nella gestione di emergenze complesse e nell’erogazione di cure essenziali, spesso operando in condizioni di forte pressione.
Attaccare un medico significa attaccare l’intero sistema sanitario, mettere a rischio la sicurezza dei pazienti e delegittimare il ruolo fondamentale dei professionisti della salute.
La CGIL si impegna a sostenere il collega aggredito, offrendo assistenza legale e morale, e a collaborare con le autorità competenti per garantire che i responsabili siano identificati e assicurati alla giustizia.
L’evento solleva interrogativi urgenti sulla necessità di rafforzare la sicurezza delle strutture sanitarie e di promuovere una cultura del rispetto e della tolleranza, in grado di contrastare ogni forma di violenza e di intolleranza.
È imperativo che la società civile, le istituzioni politiche e le forze dell’ordine si uniscano per difendere i valori della convivenza pacifica e per proteggere coloro che lavorano instancabilmente per il bene comune.
Questo episodio deve rappresentare un campanello d’allarme per tutti, un monito a non cedere alla rabbia e all’odio, ma a promuovere il dialogo e la comprensione reciproca.
La resilienza della comunità medica e la solidarietà dei lavoratori saranno cruciali per superare questo momento difficile e per ricostruire un clima di fiducia e di sicurezza.