domenica 10 Agosto 2025
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Aprilia piange: un decesso per virus del Nilo, allarme nel Lazio.

La comunità di Aprilia e l’intera Regione Lazio piangono la perdita di un uomo di ottant’anni, deceduto questa mattina all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove era stato ricoverato in Rianimazione.

La causa del decesso è stata attribuita all’infezione da virus del Nilo occidentale, un patogeno insidioso trasmesso da specifiche specie di zanzare, vettori naturali di questo flavivirus.

Questo triste evento, l’ottavo decesso legato al virus nel Lazio, sottolinea la gravità e la persistenza del rischio infettivo, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che favoriscono la proliferazione delle zanzare e l’espansione geografica del virus.
La compresenza di patologie preesistenti, che affliggevano il paziente, ha indubbiamente contribuito alla progressione della malattia e alla sua conclusione fatale, anche se il virus del Nilo occidentale può provocare esiti neurologici devastanti anche in individui apparentemente sani.

Il virus del Nilo occidentale, originario dell’Africa, si è diffuso a livello globale, raggiungendo l’Europa e l’Italia negli ultimi decenni.

La sua trasmissione avviene attraverso la puntura di zanzare infette, che si nutrono di uccelli che fungono da serbatoi naturali del virus.

L’uomo, insieme ad altri mammiferi, rappresenta una “sacca cieca” nella trasmissione: non viene trasmesso da persona a persona.

L’infezione può manifestarsi in forme asintomatiche (la maggior parte dei casi) o in forme lievi, con sintomi simil-influenzali.
In una minoranza di pazienti, il virus può causare encefalite o meningite, con conseguenze neurologiche permanenti, come paralisi, difficoltà cognitive e convulsioni.
Il rischio è maggiore per gli anziani, gli immunocompromessi e i bambini.
La Regione Lazio sta monitorando attentamente la situazione epidemiologica, rafforzando le misure di controllo delle zanzare e promuovendo la sensibilizzazione della popolazione sull’importanza di adottare comportamenti preventivi, quali l’utilizzo di repellenti, la rimozione di ristagni d’acqua (luoghi di riproduzione delle zanzare) e l’installazione di zanzariere.

Questo decesso rappresenta un monito per tutti, ricordando l’importanza della vigilanza e della prevenzione per affrontare le sfide poste dalle malattie infettive emergenti, in un mondo sempre più interconnesso e vulnerabile ai cambiamenti ambientali.
La ricerca scientifica continua a lavorare per sviluppare strumenti diagnostici e terapeutici più efficaci, ma la responsabilità individuale e collettiva nella lotta contro i vettori rimane fondamentale.

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