sabato 23 Agosto 2025
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Arresto a Polistena: 20 anni di abusi e violenza domestica

A Polistena, nel cuore della provincia di Reggio Calabria, si è concluso un percorso di sofferenza protratto per quasi due decenni, con l’arresto di un uomo di 45 anni accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori nei confronti della moglie, 40 anni.
La denuncia, finalmente sporta dalla donna, ha innescato un intervento immediato, attivando il Codice Rosso, un dispositivo legislativo volto a tutelare le vittime di violenza domestica e di genere con la massima priorità.

La vicenda, che affonda le sue radici nel 2006, rappresenta un esempio doloroso di escalation della violenza, un lento e insidioso processo di degradazione psicofisica che ha compromesso irreparabilmente il benessere della donna e dei suoi due figli minori.
La ricostruzione dei dettagli, meticolosamente esposti nella denuncia, rivela un quadro di soprusi e abusi che si sono intensificati nel tempo, trasformando l’ambiente domestico in un luogo di terrore e umiliazione.
Le indagini, condotte sotto la direzione dei sostituti procuratori Veronica Origlio e Federico Moleti e con il coordinamento del procuratore Emanuele Crescenti, hanno fornito riscontri significativi a sostegno della testimonianza della vittima.
Elemento cruciale in questa fase è stata l’analisi di una corposa mole di messaggi, anche vocali, intercettati tra i coniugi.
Questi scambi digitali, ora prove tangibili, documentano con chiarezza la sistematicità e la brutalità delle vessazioni subite dalla donna.
Il fascicolo d’indagine dipinge un ritratto inquietante: un uomo capace di esercitare una forma di controllo e dominio pervasiva, che si manifestava attraverso insulti, minacce, aggressioni fisiche e abusi sessuali.

Le conseguenze di questo clima di terrore hanno avuto un impatto devastante sulla salute mentale della donna, che ha necessitato di assistenza psichiatrica per far fronte al trauma subito e al senso di impotenza generato da anni di sottomissione.
L’intervento delle forze dell’ordine, sollecitato dalla denuncia, ha permesso di ricostruire un quadro di profonda gravità, evidenziando la responsabilità dell’uomo per un comportamento caratterizzato da una violenza apparentemente inarrestabile.

Il Giudice per le Indagini di Palmi ha disposto, su richiesta della Procura della Repubblica, la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione dei reati.

L’arresto del 45enne, eseguito dai carabinieri della Compagnia di Taurianova, rappresenta un primo passo verso la ricostruzione della vita della donna e dei suoi figli, ma sottolinea anche l’importanza di un sistema di supporto efficace e di una maggiore sensibilizzazione sui temi della violenza di genere, affinché altre storie come questa non si ripetano.
L’interrogatorio di garanzia, a cui l’uomo è stato sottoposto, precede un percorso giudiziario complesso, volto a fare luce sulla dinamica dei fatti e a garantire alla vittima la giustizia che merita.

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