martedì 2 Settembre 2025
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Calcio giovanile, aggressione choc: un genitore ferisce un portiere

Un episodio di inaudita violenza ha scosso il mondo del calcio giovanile torinese, gettando un’ombra sinistra sull’integrità e sui valori che dovrebbero animare lo sport.
Domenica pomeriggio, al termine di un incontro del torneo Under 14 tra il Csf Carmagnola e il Volpiano Pianese, un genitore di un giocatore del Carmagnola ha commesso un atto di aggressione brutale nei confronti di un giovane portiere del Volpiano, un ragazzo di soli tredici anni.
L’alterazione, che si è consumata sul campo di gioco di Collegno, ha avuto origine da un momento di confusione al termine della partita, conclusasi con una vittoria per 1-0 del Carmagnola.
In un contesto già teso, dove la frustrazione per la sconfitta o la tensione competitiva avevano apparentemente superato i limiti, un uomo ha violato le regole e la decenza, scavalcando la recinzione per irrompere sul campo.
L’azione successiva è stata rapidissima e devastante: il genitore ha raggiunto il giovane portiere, infliggendogli un violento pugno al volto, proseguendo nell’aggressione anche quando il ragazzo era a terra, privo di difesa e vulnerabile.
Il gesto, di una gravità inaccettabile, ha immediatamente generato sconcerto e rabbia tra i presenti, testimoniando un’escalation di violenza che trascende la competizione sportiva.

La reazione immediata è stata quella dei dirigenti delle due squadre, che hanno cercato di contenere la situazione e di identificare l’aggressore.
Nel tentativo di riportare la calma, uno dei dirigenti ha subito a sua volta lesioni, confermando un clima di crescente tensione.

Il portiere ferito è stato prontamente soccorso e trasportato all’ospedale Martini di Torino, dove i medici hanno diagnosticato la frattura del malleolo.
L’episodio solleva interrogativi profondi sul ruolo dei genitori nel mondo dello sport giovanile, sulla gestione della competizione e sulla necessità di promuovere valori come il rispetto, la sportività e la tolleranza.
Le indagini dei carabinieri sono in corso per accertare le responsabilità e per garantire che l’aggressore risponda delle proprie azioni.

Questo tragico evento rappresenta una ferita profonda nel tessuto del calcio giovanile e richiede un’attenta riflessione per prevenire il ripetersi di simili atti di violenza e per preservare l’integrità dello sport come strumento di crescita e di aggregazione sociale.

L’incidente sottolinea anche la fragilità dei giovani atleti, spesso esposti a comportamenti inaccettabili da parte degli adulti, e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e di sensibilizzazione in tutti gli ambienti sportivi.

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