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giovedì 30 Ottobre 2025

Campania a fuoco: Incendi devastano le foreste, allarme ambientale.

La Campania sta affrontando una crisi ambientale di proporzioni allarmanti, testimoniata da un’estate 2024 segnata da devastanti incendi che hanno deforestato un’area superiore a 6.129 ettari, un incremento del 13% rispetto all’anno precedente.

Questi dati, emersi durante l’VIII Forum Foreste di Legambiente, dipingono un quadro desolante, confermando l’aggravarsi della situazione e sottolineando la necessità urgente di interventi mirati e strategici.
L’impennata degli incendi non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio caratterizzato dall’accelerazione della crisi climatica, con l’estate appena conclusa che si posiziona tra le cinque più torride dal 1950 ad oggi, e da una gestione forestale che fatica a trovare un approccio sostenibile e lungimirante.

La combinazione di temperature estreme, siccità prolungate e pratiche di gestione inadeguate crea un terreno fertile per la propagazione di incendi di vaste dimensioni.
A livello provinciale, la gravità della situazione è accentuata dalle aree più colpite.

La provincia di Salerno emerge come la più vulnerabile, con la perdita di 1929 ettari di bosco, seguita da Caserta (1834 ettari) e Napoli (1392 ettari).
Queste cifre non rappresentano solamente una perdita di risorse naturali, ma anche un impatto significativo sulla biodiversità, sulla stabilità del suolo e sulla capacità di mitigazione del cambiamento climatico.

L’analisi del fenomeno rivela anche un’inquietante connessione con attività criminali organizzate.

L’ultimo rapporto Ecomafia ha documentato un preoccupante aumento dei reati ambientali, tra cui incendi dolosi e colposi, con un totale di 3.239 episodi contestati in tutta Italia.

La Campania si posiziona al terzo posto per numero di reati (391, con un aumento del 9% rispetto al 2023), rivelando un’infiltrazione criminale che sfrutta la vulnerabilità del patrimonio forestale per interessi economici illeciti.

Questo dato è ulteriormente aggravato dall’incremento delle persone denunciate (38) e degli arresti (5), segnali di un’organizzazione complessa e radicata.
A livello nazionale, la provincia di Salerno si distingue per il numero di reati ambientali (203), superando solo Cosenza e dimostrando una particolare fragilità del territorio.

L’incremento dell’11% rispetto al 2023 è un campanello d’allarme che richiede un’azione immediata e coordinata.

Legambiente, attraverso il Forum Foreste, ha lanciato un appello pressante al Governo Meloni, invitandolo ad assumere un ruolo attivo e proattivo nella gestione della crisi ambientale.
L’urgenza è dettata dalla necessità di colmare il divario tra gli obiettivi europei del 2030 in materia di foreste, clima e biodiversità e l’effettiva implementazione di politiche concrete.
Le proposte avanzate si articolano attorno a tre pilastri fondamentali: un’azione decisa per contrastare la crisi climatica, un approccio di governance dei rischi basato sulla prevenzione e la pianificazione del paesaggio forestale, e l’applicazione rigorosa della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale.

Questo implica non solo un aumento degli investimenti in risorse umane e tecnologiche, ma anche una revisione dei modelli di gestione del territorio, promuovendo la riforestazione con specie autoctone resistenti alla siccità, incentivando pratiche agricole sostenibili e rafforzando la cooperazione tra enti pubblici, comunità locali e organizzazioni non governative.

Solo un impegno condiviso e una visione strategica a lungo termine potranno scongiurare una catastrofe ambientale ancora più grave e preservare il patrimonio forestale della Campania per le generazioni future.

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