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sabato 15 Novembre 2025

Casa del Jazz: Georadar svela segreti e riapre il caso Adinolfi.

Le indagini archeologiche investigative, avviate nel cuore del complesso della Casa del Jazz a Roma, hanno assunto una nuova, concreta fase.

L’utilizzo di strumentazioni geofisiche avanzate, in particolare un georadar, ha permesso di identificare anomalie nel sottosuolo, suggerendo la presenza di strutture sepolte che potrebbero celare la verità sulla scomparsa del giudice Paolo Adinolfi, inghiottito dal mistero il 2 luglio del 1994.

Le operazioni di scavo, ora in corso, si concentrano su un’area di notevole interesse storico e criminale: l’ex residenza di Enrico Nicoletti, figura chiave nel vasto e intricato network della Banda della Magliana.
Nicoletti, considerato il cassiere del gruppo criminale, visse in una villa che, nel tempo, è stata inglobata nel più ampio complesso della Casa del Jazz.
L’approccio investigativo, multidisciplinare per sua natura, prevede un’analisi minuziosa del territorio.

Il georadar, strumento non invasivo, ha mappato la composizione stratificata del sottosuolo, rivelando variazioni di densità e profondità che indicano potenziali aree di interesse.

Queste anomalie, interpretate da esperti archeologi e geologi, hanno guidato la ruspa e gli operatori specializzati nello scavo controllato.

Le aree di intervento sono state individuate con precisione, estendendosi sia sul retro dell’abitazione di Nicoletti, dove si presume siano state verificate alterazioni del terreno dovute a precedenti, possibili, movimenti illegali, sia in una zona opposta, dove si ipotizza la presenza di un antico pozzo.
Questo pozzo, in particolare, desta un’attenzione significativa, data la sua potenziale capacità di nascondere elementi cruciali nella ricostruzione degli eventi.

Il lavoro di scavo è condotto nel rispetto delle normative archeologiche, con la costante presenza di archeologi e antropologi forensi.

Ogni stratificazione del terreno viene documentata, fotografata e catalogata, con la massima attenzione ai dettagli.
I reperti, anche i più apparentemente insignificanti, vengono raccolti e analizzati per fornire indizi preziosi sulla sequenza degli eventi e sulle possibili manipolazioni del sottosuolo.
L’indagine, oltre alla ricerca fisica di resti umani, mira a ricostruire la storia del luogo, indagando le trasformazioni urbanistiche e architettoniche che hanno interessato la villa di Nicoletti nel corso degli anni.

Questo approccio olistico è fondamentale per comprendere il contesto in cui si è consumata la scomparsa del giudice Adinolfi e per svelare la verità che giace sepolta sotto la Casa del Jazz.

La delicatezza dell’operazione richiede la massima cautela e un’interpretazione attenta dei risultati ottenuti, consapevoli che ogni ritrovamento potrebbe aprire nuove piste di indagine e contribuire a fare luce su un caso irrisolto da quasi trent’anni.

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