Casa Papanice, emblema di un’architettura romana che sfida le convenzioni, celebra un significativo traguardo: il suo sito web dedicato, piattaforma unificatrice di informazioni sul libro monografico e sull’archivio storico della dimora, ha superato i due milioni di accessi.
Questo dato quantitativo, di per sé rilevante, testimonia un interesse globale per un’opera che va ben oltre la mera abitazione privata, configurandosi come un vero e proprio monumento alla creatività e all’audacia progettuale.
La costruzione, eretta nel 1967 su disegno di Paolo Portoghesi per Pasquale Papanice, pioniere dell’imprenditoria tarantina negli anni Sessanta, incarna l’espressione di un’epoca di fermento culturale e sociale.
Casa Papanice non è semplicemente un edificio, ma una dichiarazione architettonica che rifiuta la linearità e la rigidità del razionalismo dominante, abbracciando invece una libertà formale che evoca il linguaggio del barocco romano reinterpretato in chiave contemporanea.
L’opera di Portoghesi, con le sue facciate concave e convesse, i balconi a sbalzo e l’uso sapiente di materiali come il travertino, rappresenta un’eclettismo ricercato, un dialogo tra passato e futuro che ne fa un’icona del “neo-barocco” italiano.
Questa unicità architettonica, apparentemente giocosa ma profondamente radicata in un contesto storico e culturale preciso, ha reso Casa Papanice molto più di una residenza di lusso.
La sua fama ha trascendere i confini della capitale, attirando l’attenzione di figure chiave del mondo dello spettacolo e della cultura.
Monica Vitti, attrice simbolo dell’epoca, ne fu una frequentatrice affezionata, mentre registi del calibro di Ettore Scola e Sergio Martino ne hanno tratto ispirazione per le loro opere, catturandone l’atmosfera suggestiva e l’estetica inconfondibile.
Anche Federico Fellini, maestro indiscusso del cinema italiano, si mostrò affascinato da Casa Papanice, intuendone il valore artistico e il potenziale narrativo.
Il successo del sito web dedicato testimonia un rinnovato interesse per questa architettura, alimentato dalla sua capacità di evocare un’epoca di sperimentazione e innovazione.
L’archivio digitale, inoltre, offre un accesso privilegiato alla documentazione originale del progetto, rivelando dettagli inediti e approfondimenti sulla visione di Portoghesi e sul ruolo di Papanice come committente illuminato, consapevole del valore culturale e artistico dell’opera che stava commissionando.
Casa Papanice, quindi, non è solo un monumento alla memoria, ma un invito a riscoprire e reinterpretare un capitolo fondamentale dell’architettura romana e della cultura italiana del Novecento.