La Suprema Corte di Cassazione ha emesso un verdetto di profondo impatto nel caso che ha visto come vittima Willy Monteiro Duarte, il giovane brutalmente assassinato a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020.
La decisione, che riguarda i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, segna un punto di svolta nella lunga e travagliata vicenda giudiziaria.
Marco Bianchi, ritenuto il principale responsabile del ferale pestaggio, è stato condannato all’ergastolo definitivo.
La sentenza, pronunciata dalla quinta sezione penale della Cassazione, conferma l’impianto accusatorio delineato in primo grado e respinge ogni ulteriore appello.
La Corte ha ritenuto che le attenuanti generiche precedentemente riconosciute in sede d’appello bis – che avevano portato ad una riduzione della pena a 28 anni – fossero state concesse in modo erroneo, richiedendo quindi una rivalutazione del caso.
Questo implica che la Procura Generale, in virtù di questa decisione, potrà richiedere la discussione nuovamente delle circostanze che hanno mitigato la responsabilità di Bianchi.
Gabriele Bianchi, invece, dovrà affrontare un terzo grado di giudizio in appello.
La Cassazione ha disposto la revisione della sentenza precedente, segnalando vizi procedurali o interpretativi che necessitano di un nuovo esame da parte dei giudici d’appello.
Questo significa che il processo non è concluso per lui e la sua posizione legale resta incerta, pendente l’esito del nuovo scrutinio delle prove e delle attenuanti.
La decisione della Corte di Cassazione non solo pone fine a un capitolo cruciale per i familiari di Willy Monteiro Duarte, che da tempo invocano giustizia, ma solleva anche interrogativi più ampi sul sistema giudiziario italiano e sulla valutazione delle attenuanti nel reato di omicidio.
Il caso, divenuto simbolo di violenza giovanile e di un’apparente difficoltà nel contrasto alla criminalità minorile, continua a generare un acceso dibattito pubblico sulla necessità di un approccio più rigoroso nella punizione di atti di barbarie come quello che ha portato alla morte di Willy.
Il nuovo processo di Gabriele Bianchi, e la possibile rivalutazione delle attenuanti per Marco Bianchi, rappresentano quindi un’opportunità per il sistema giudiziario di riflettere e di evolversi, al fine di garantire una maggiore certezza del diritto e una risposta adeguata alla gravità dei crimini commessi.








