Un accordo per la divisione dei lavori pubblici assegnati dal Comune di Caserta si è trasformato in un palese conflitto d’interessi tra settori pubblici e privati, con il mercimonio dei voti a fare da sfondo: questo è ciò che emerge dall’inchiesta condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e dai carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo. Questa mattina sono stati posti agli arresti domiciliari l’assessore comunale Massimiliano Marzo, che è anche proprietario di un’azienda edile con sede proprio a Caserta, i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, che da molti anni prestano servizio, il dipendente comunale Giuseppe Porfidia e l’imprenditore Gioacchino Rivetti. La vicenda mette in luce la corruzione dilagante nei processi decisionali legati ai lavori pubblici, sottolineando la necessità di maggiore trasparenza e controllo nella gestione delle risorse pubbliche. L’operato delle istituzioni giudiziarie nel contrastare fenomeni illeciti come quelli emersi in questa indagine rappresenta un passo fondamentale per garantire la legalità e l’equità nelle dinamiche socio-economiche del territorio. Sono necessarie azioni concrete volte a rafforzare i meccanismi di controllo e prevenzione della corruzione, al fine di preservare l’integrità delle istituzioni e assicurare una gestione efficiente ed etica delle risorse pubbliche.