Nel 2023 si è registrata un’importante crescita delle attività criminali legate alle ecomafie, con un aumento del 15,6% dei reati ambientali che hanno portato a un totale di 35.487 illeciti penali, corrispondenti a una media di 4 ogni ora. Questo ha generato un fatturato che ha raggiunto la cifra di 8,8 miliardi di euro. Le regioni più colpite da questa ondata criminale sono state soprattutto il Mezzogiorno, con Campania, Sicilia, Puglia e Calabria al vertice per numero di crimini ambientali commessi.Questi dati emergono chiaramente dal report redatto da Legambiente intitolato “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, che viene pubblicato nel trentesimo anno dalla sua prima edizione. Tra i principali reati ambientali riscontrati spiccano il ciclo illegale del cemento, i reati legati al ciclo dei rifiuti e quelli contro gli animali.Questa situazione evidenzia la gravità del fenomeno delle ecomafie nel nostro Paese, mettendo in luce la necessità di adottare misure concrete e incisive per contrastare efficacemente questo tipo di criminalità che minaccia non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica e il benessere della comunità.