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Crisi Dirigenze Scolastiche: Rischio per l’Anno 2025-2026

L’imminente avvio dell’anno scolastico 2025-2026 si preannuncia segnato da una crisi di leadership diffusa, con un numero significativo di istituti secondari superiori che si troveranno ad operare sotto la gestione provvisoria di dirigenti scolastici incaricati a tempo determinato, in qualità di reggenti.

La situazione, resa pubblica dall’associazione sindacale Dirigentiscuola, che rappresenta una quota rilevante della comunità dei dirigenti scolastici, e formalmente segnalata attraverso una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, evidenzia una problematicità sistemica che rischia di compromettere la continuità didattica e l’efficacia della governance scolastica.

La carenza di presidi titolari, un problema strutturale che affligge il sistema scolastico italiano da anni, si aggrava ulteriormente con l’avvicinarsi del nuovo anno.

La Regione Liguria rappresenta un caso emblematico: su diciassette posizioni vacanti, solo sei saranno occupate da dirigenti scolastici stabili, lasciando il resto delle istituzioni in una condizione di precarietà gestionale.

La lettera di Dirigentiscuola non si limita a denunciare la situazione, ma richiama il Ministro Valditara ad un impegno precedentemente assunto, un principio cardine che dovrebbe rappresentare il fulcro della politica scolastica: “una scuola, un dirigente”.

Questo postulato implica un’organizzazione in cui ogni istituto scolastico sia guidato da una figura stabile, competente e responsabile, in grado di garantire la coerenza progettuale e la continuità delle azioni.

L’affidamento a reggenti, figure spesso gravate da impegni in altre sedi, comporta inevitabilmente una frammentazione della leadership, una diluizione delle responsabilità e una difficoltà nel perseguire obiettivi a lungo termine.

L’attuale scenario solleva interrogativi profondi sulla programmazione strategica del Ministero e sulla capacità di rispondere alle esigenze del personale scolastico.
La mancanza di dirigenti stabili non è solo un problema quantitativo, ma anche qualitativo: si tratta di professionisti formati e preparati, con una visione chiara del ruolo dell’istituto nel contesto territoriale e sociale.

Le reggenze, per loro natura, tendono a limitare la capacità di innovazione e di risposta ai bisogni specifici della comunità scolastica.

La questione della carenza di presidi non può essere affrontata con soluzioni palliative o temporanee.
È necessario un piano strategico di lungo periodo che preveda un aumento dei posti di dirigente, una revisione dei criteri di accesso alla professione e un sistema di valutazione che riconosca e valorizzi il merito.
La stabilità della leadership scolastica è un presupposto fondamentale per garantire la qualità dell’istruzione e per costruire un sistema scolastico più equo, efficiente e rispondente alle sfide del futuro.
La promessa di “una scuola, un dirigente” non deve rimanere una mera dichiarazione di intenti, ma deve tradursi in azioni concrete e durature.

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