La scoperta, avvenuta in un’oasi verde al cuore di Roma, ha aperto un’indagine complessa e dolorosa, avvolta nel mistero e nella profonda tristezza per la perdita di due vite. L’identificazione delle vittime, madre e figlia, resta prioritaria e difficoltosa, un ostacolo che complica la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla loro tragica fine.Inizialmente delineata una pista tossicologica, l’autopsia ha infatti smentito questa ipotesi, aprendo la strada a diverse interpretazioni delle cause del decesso. Sebbene la procura abbia mantenuto aperta la rubrica di duplice omicidio volontario, in considerazione delle lesioni riscontrate sul corpo della bambina – segni evidenti di soffocamento – l’accertamento delle dinamiche rimane intricato.La madre, una donna sulla trentina ricoperta di tatuaggi, era giunta alla morte diversi giorni prima, stimabili tra cinque e sette, e il suo corpo, privo di abiti e avvolto in una busta di plastica, era stato deliberatamente collocato nel luogo del ritrovamento. Questo gesto suggerisce un’azione premeditata, un elemento cruciale per gli inquirenti che si interrogano sulla possibile connessione tra il decesso della donna e la successiva morte della bambina.L’ipotesi di un avvelenamento è stata esclusa dalle prime analisi, e anche la possibilità di un soffocamento anomalo, ad esempio con un cuscino, è stata scartata dalle perizie mediche. Tuttavia, la causa precisa del decesso della madre resta da determinare, richiedendo ulteriori indagini istologiche e l’analisi di tracce biologiche.La ricostruzione del loro stile di vita è altrettanto complessa. La villa in cui vivevano le due donne non ha rivelato immediatamente informazioni utili, e l’epoca del loro arrivo rimane sconosciuta. La possibile nascita all’estero della bambina, ipotesi corroborata dall’assenza di registrazioni ospedaliere a Roma e in altre città italiane, allarga il campo delle indagini, che si estendono a strutture sanitarie di tutto il territorio nazionale, alla ricerca di un parto avvenuto tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.L’individuazione dell’autore o degli autori del gesto criminale rappresenta la sfida più ardua. L’analisi del materiale sequestrato nella zona del ritrovamento – tra cui una tutina rosa rinvenuta in un bidone, una pentola e un piccolo bracciale – potrebbe fornire elementi cruciali per l’identificazione. Le testimonianze di alcuni passanti, che riferiscono di aver visto un uomo aggirarsi nel parco la sera prima del ritrovamento con un oggetto avvolto, costituiscono un indizio importante che gli investigatori stanno vagliando con attenzione. La squadra scientifica, impegnata in un’approfondita analisi della scena del crimine, inizierà le operazioni la prossima settimana, nella speranza di recuperare tracce utili alla risoluzione del caso. Il peso del mistero grava sulla città, mentre la ricerca della verità prosegue senza sosta.