La situazione critica del Veneziale, presidio sanitario di riferimento per l’intera provincia, impone un’azione urgente e concertata.
Il sindaco di Isernia, forte del crescente disagio cittadino e delle preoccupazioni espresse dai professionisti sanitari, ha formalmente sollecitato l’intervento diretto del Direttore Generale dell’Asrem, del Presidente della Regione, dell’Assessore alla Sanità e dei Commissari straordinari.
L’obiettivo è un tavolo di confronto immediato, volto a definire strategie risolutive e misure correttive per alleviare le pesanti criticità che affliggono l’ospedale.
La protesta del sindaco, concretizzata con la tenda allestita di fronte alla struttura a partire dal 26 dicembre, testimonia la gravità percepita dalla comunità locale.
Questa forma di protesta, seppur inusuale, è un chiaro segnale di allarme, un grido d’aiuto che risuona per denunciare una situazione insostenibile.
Le preoccupazioni sono particolarmente sentite riguardo la potenziale perdita di servizi essenziali per la salute della popolazione.
L’ospedale Veneziale, nonostante le enormi difficoltà operative e strutturali che lo affliggono, continua a garantire, con notevole sforzo, l’esercizio del diritto alla salute per l’intera provincia.
La potenziale perdita del Punto Nascite, un servizio cruciale per le future madri e i neonati, e dell’Unità di Emodinamica, fondamentale per l’assistenza cardiovascolare, come delineato nel Piano Sanitario Regionale 2025-2027 (Pos), rappresenterebbe un colpo durissimo per la comunità.
La perdita di questi servizi, lungi dall’essere un rischio teorico, è una concreta possibilità derivante da una programmazione sanitaria regionale che non tiene conto delle specificità territoriali e delle reali esigenze della popolazione isernina.
È necessario, pertanto, un ripensamento radicale della programmazione sanitaria, che consideri il Veneziale non come un peso da ridurre, ma come una risorsa strategica da rafforzare e valorizzare.
L’incontro richiesto dal sindaco non è una semplice richiesta di intervento, ma un appello a una responsabilità collettiva.
È imperativo che le istituzioni regionali e l’Asrem ascoltino le istanze del territorio, coinvolgano attivamente la comunità locale e i professionisti sanitari nella definizione di un piano di risanamento e sviluppo per il Veneziale.
La salute dei cittadini non può essere oggetto di calcoli economici o di scelte programamtiche che la mettano a rischio.
È tempo di agire, con coraggio e determinazione, per garantire a tutti il diritto alla salute, un diritto costituzionale inviolabile.
Il futuro del Veneziale, e con esso quello della sanità provinciale, è nelle mani di chi oggi può fare la differenza.





