lunedì 11 Agosto 2025
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Etna erutta: nuova colata lavica e tremore vulcanico in aumento

L’attività eruttiva del vulcano Etna, costantemente monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha manifestato nella mattinata odierna una nuova fase caratterizzata da un’intensa attività effusiva.

I dati provenienti dall’osservatorio vulcanologico dell’INGV indicano la formazione di una colata lavica in rapido sviluppo, originata da una nuova bocca effusiva formatasi a circa 3000 metri di altitudine, sul versante meridionale della Bocca Nuova, una delle strutture crateriche più significative del vulcano.
La colata, alimentata da un magma di composizione basaltica, si estende in direzione sud, modellando il paesaggio vulcanico e delineando un percorso influenzato dalla pendenza del versante e dalla preesistente morfologia.
L’evento effusivo è accompagnato da un incremento del tremore vulcanico, un fenomeno vibrazionale intrinseco all’attività magmatica che fornisce preziose informazioni sulla dinamica dei processi in profondità.

L’epicentro del tremore, attualmente localizzato a una profondità di circa 2800 metri, si colloca in una zona di intersezione tra la Voragine e il cratere di Nord Est, aree tradizionalmente associate a fenomeni eruttivi di questa natura.

Sebbene la sorgente del tremore sia chiaramente identificabile, i parametri evolutivi del segnale (ampiezza, frequenza) vengono attentamente analizzati per anticipare eventuali cambiamenti nell’intensità e nella localizzazione dell’eruzione.

Nonostante l’intensità dell’attività effusiva e la conseguente attivazione del tremore vulcanico, l’evento sismico complessivo rimane all’interno di parametri considerati di moderata intensità, senza la registrazione di variazioni significative nella frequenza e nell’energia dei terremoti indotti.
Parallelamente, non si rilevano emissioni di cenere, che rappresenterebbero un fattore di maggiore impatto sull’aviazione e sulle popolazioni circostanti.
La presenza di un’allerta voli di colore arancione, sebbene indicativa di un potenziale rischio per le operazioni aeree, non ha comportato l’interruzione delle attività aeroportuali di Catania.
L’allerta, calibrata sulla base dell’evoluzione della colata lavica e dei potenziali impatti sulla dispersione di gas vulcanici, implica una maggiore vigilanza e l’adozione di procedure specifiche per garantire la sicurezza dei voli.
Il personale INGV sta conducendo rilievi dettagliati sul terreno per monitorare l’evoluzione della colata, la sua velocità di avanzamento, la temperatura superficiale e la composizione dei gas emessi.

Questi dati contribuiscono a una migliore comprensione dei processi eruttivi in atto e alla predisposizione di modelli previsionali sempre più accurati.
Il monitoraggio continuo e integrato, che combina dati sismici, geochimici, geodetici e di deformazione del suolo, rappresenta lo strumento chiave per mitigare i rischi e proteggere la comunità etnea.

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