L’Europa si trova ad affrontare un’ondata influenzale dirompente, caratterizzata da un’anticipazione significativa rispetto agli anni precedenti – circa un mese prima – e da un profilo virale in evoluzione che sta mettendo a dura prova le risorse sanitarie di diverse nazioni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel suo monitoraggio costante della situazione, ha lanciato un appello alla prudenza e all’adozione di comportamenti responsabili per mitigare l’impatto della malattia.
Il quadro europeo è allarmante: ben 27 dei 38 paesi che comunicano dati all’OMS segnalano livelli di attività influenzale classificati come “elevati” o addirittura “molto elevati”.
In sei nazioni – Irlanda, Kirghizistan, Montenegro, Serbia, Slovenia e Regno Unito – la percentuale di test positivi per influenza supera la soglia del 50%, indicando una circolazione virale particolarmente intensa.
Questa ondata influenzale presenta peculiarità rilevanti.
L’emergere e la prevalenza del sottoclade K dell’influenza A(H3N2) rappresentano un elemento di novità rispetto alle stagioni passate, sebbene, al momento, non vi siano evidenze scientifiche che dimostrino una maggiore gravità clinica associata a questo specifico ceppo virale.
Tuttavia, la sua rapida diffusione sottolinea la necessità di un’attenzione costante e di un’adeguata sorveglianza epidemiologica.
Hans Kluge, Direttore Regionale dell’OMS per l’Europa, ha sottolineato come l’evoluzione del virus richieda una risposta proattiva e coordinata.
Oltre alla vaccinazione, fortemente raccomandata come strumento di prevenzione primario, l’OMS invita all’adozione di misure igieniche essenziali – lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone, utilizzo di gel disinfettanti – e all’isolamento domiciliare in caso di sintomi, soprattutto in presenza di febbre o difficoltà respiratorie.
L’uso della mascherina protettiva in luoghi pubblici affollati si rivela una misura complementare cruciale per ridurre il rischio di contagio.
L’andamento previsto dagli esperti dell’OMS suggerisce un picco di incidenza tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, rendendo fondamentale intensificare le misure preventive e preparare i sistemi sanitari ad affrontare un potenziale aumento dei casi.
La complessità della situazione evidenzia l’importanza di una comunicazione trasparente e di un’informazione corretta per favorire la consapevolezza e l’adozione di comportamenti responsabili da parte della popolazione, contribuendo così a contenere la diffusione del virus e a proteggere le fasce più vulnerabili della società.
La resilienza dei sistemi sanitari sarà cruciale per garantire la continuità dell’assistenza e per minimizzare l’impatto sociale ed economico dell’epidemia.





