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sabato 1 Novembre 2025

Ferragni, accordo in vista: la pensionata chiede 500 euro

La vicenda legale che coinvolge Chiara Ferragni, originariamente incentrata su accuse di truffa aggravata relative alla commercializzazione di Pandoro Pink Christmas e uova di Pasqua personalizzate, si sta evolvendo verso una possibile risoluzione extragiudiziale, con una trattativa in atto per un risarcimento a favore di una signora di 76 anni.

L’anziana, formalmente costituita parte civile nel procedimento penale che vede imputata l’influencer unitamente ad altre due persone, ha manifestato la volontà di revocare la propria istanza in cambio di un accordo economico, attualmente stimato intorno ai 500 euro.
Questo sviluppo rappresenta un elemento significativo nel complesso quadro giudiziario, che ha scatenato un ampio dibattito sull’etica del marketing, la trasparenza nelle comunicazioni aziendali e la responsabilità dei personaggi pubblici verso i consumatori.

La Ferragni ha costantemente negato qualsiasi intenzione fraudolenta, sostenendo la propria innocenza e collaborando con le autorità competenti.
L’episodio, emerso a seguito di indagini sulla destinazione dei fondi promessi per beneficenza, ha evidenziato una discrepanza tra le dichiarazioni pubbliche e le reali azioni intraprese, sollevando interrogativi sulla correttezza delle campagne promozionali e sulla gestione delle iniziative di responsabilità sociale d’impresa.

La signora, descritta dai propri legali come una donna profondamente religiosa e sensibile alle tematiche filantropiche, ha espresso la propria delusione nell’apprendere che il suo contributo, inteso come atto di generosità, non avesse raggiunto la finalità auspicata.
L’udienza fissata per il 4 novembre, in prossimità, rappresenta una tappa cruciale.

Il giudice Ilio Mannucci Pacini dovrà esaminare le richieste di risarcimento avanzate anche da due associazioni di consumatori, che si sono costituite parte civile, e decidere sull’ammissibilità dei riti alternativi.
La prospettiva di un rito abbreviato, con udienze già programmate per il 25 novembre e il 19 dicembre, suggerisce un’accelerazione del processo, che potrebbe culminare con una sentenza a gennaio.
L’accordo con la pensionata, se confermato, potrebbe influenzare l’esito complessivo del procedimento e le richieste avanzate dagli altri soggetti coinvolti, aprendo la strada a una possibile conciliazione che mitighi le ripercussioni legali e reputazionali derivanti dalla vicenda.

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