L’esame autoptico sul corpo di Leonardo Fiorini, il 27enne deceduto in circostanze drammatiche a Roma, ha restituito un quadro complesso e inquietante, rivelando una molteplicità di lesioni che sollevano interrogativi significativi sulla dinamica della morte.
I primi risultati, emersi dall’indagine medico-legale condotta presso l’Istituto di Medicina Legale della Sapienza, evidenziano non solo traumi compatibili con una caduta da un’altezza considerevole, come suggerirebbe inizialmente la ricostruzione dei fatti, ma anche segni suggestivi di una colluttazione violenta.
La presenza di ecchimosi, abrasioni e contusioni distribuite in diverse aree del corpo, in particolare agli arti superiori e al tronco, non si spiegano univocamente con un mero evento traumatico derivante dalla caduta.
L’analisi dettagliata delle lesioni, unitamente alla valutazione della loro conformazione e direzione, suggerisce una lotta, un conflitto fisico precedente alla precipitazione.
La ricostruzione della sequenza degli eventi richiede quindi un’indagine più approfondita per determinare con precisione quali lesioni siano correlate alla caduta e quali siano invece il risultato di una precedente aggressione.
La complessità del quadro lesivo richiede una valutazione specialistica per escludere o confermare la presenza di segni di difesa, che potrebbero indicare che la vittima ha tentato attivamente di proteggersi durante l’aggressione.
La direzione e l’intensità delle lesioni, se confermate come frutto di una colluttazione, implicano un coinvolgimento fisico significativo tra la vittima e un’altra persona.
L’autopsia, pertanto, non fornisce una risposta definitiva sulla causa della morte, ma alimenta una serie di interrogativi cruciali per l’indagine in corso.
I risultati preliminari contribuiscono a delineare un quadro molto più intricato di quanto inizialmente ipotizzato, spostando l’attenzione dalla semplice caduta a una potenziale aggressione fisica.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, si concentrano ora sulla ricostruzione completa della dinamica degli eventi che hanno portato alla morte di Leonardo Fiorini.
David Stojanovic, il 25enne in stato di arresto, è al centro delle indagini, e i risultati dell’autopsia rappresentano un elemento fondamentale per stabilire il suo ruolo nella vicenda.
L’analisi del materiale biologico prelevato durante l’autopsia sarà cruciale per accertare la presenza di tracce di DNA che possano collegare Stojanovic al corpo della vittima, e per confermare o smentire le accuse a suo carico.
La verità sulla morte di Leonardo Fiorini si cela dietro una combinazione di elementi fisici e psicologici che solo un’indagine minuziosa e multidisciplinare potrà svelare.







