Un’inversione di tendenza significativa si prepara a investire il contesto meteorologico italiano, segnalando la fine del mite periodo autunnale e l’avvicinamento di una fase decisamente più rigida.
Il dominio delle correnti atlantiche, responsabili fino ad ora di un clima insolitamente clemente per la stagione, sta per concludersi.
Secondo le analisi del meteorologo Federico Brescia, esperto de iLMeteo.it, l’imminente transizione sarà caratterizzata dall’afflusso di masse d’aria polare continentale, proveniente dalle regioni nordiche dell’Europa.
Queste correnti, intrinsecamente più fredde e secche rispetto alle correnti atlantiche, trasformeranno radicalmente la dinamica atmosferica.
L’impatto di questa inversione non si limiterà alla sola diminuzione delle temperature, ma si manifesterà attraverso una serie di effetti a catena.
L’aria polare, in particolare, tende a generare condizioni di stabilità atmosferica, favorendo la formazione di inversioni termiche e, potenzialmente, fenomeni di nebbia, soprattutto nelle conche appenniniche e nelle pianure.
La diminuzione dell’umidità relativa, tipica delle masse d’aria continentali, potrebbe inoltre acutizzare la percezione del freddo, rendendo le temperature minime ancora più pungenti.
Si preannuncia, quindi, un cambiamento percepibile non solo in termini di valori termici, ma anche nella qualità dell’aria e nella sensazione di disagio.
L’arrivo di queste correnti segna il passaggio a un regime meteorologico più tipico della stagione invernale, preparando il terreno per la prima ondata di gelo e introducendo elementi che potrebbero influenzare le condizioni agricole e i consumi energetici.
Le dinamiche atmosferiche saranno da monitorare attentamente, poiché l’interazione tra le masse d’aria fredda e quelle più miti provenienti dal sud potrebbe generare fenomeni localizzati di piogge o nevicate, anche a quote basse.








