martedì 7 Ottobre 2025
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Rome

Gela, donna uccisa: brutale femminicidio, indagini a tutto spiano.

Un’ombra sinistra si è abbattuta su Gela, in provincia di Caltanissetta, con la conferma della custodia cautelare in carcere per Lucian Stan, un bracciante agricolo romeno di quarant’anni, accusato di aver brutalmente assassinato la sua connazionale, Veronica Abaza, 64 anni.

L’omicidio, che ha sconvolto la comunità locale, sembra essersi consumato nell’abitazione che i due condividevano, in un contesto che suggerisce una dinamica di violenza domestica complessa e pregressa.
La ricostruzione degli eventi si è scontrata immediatamente con le incongruenze del racconto fornito dall’indagato.

Stan, dopo la scoperta del corpo della donna, aveva tentato di depistare le indagini, sostenendo che la morte fosse il risultato di una tragica caduta accidentale.
Una narrazione che si è rivelata insostenibile alla luce delle evidenze raccolte dagli investigatori.

L’autopsia, disposta d’urgenza dalla Procura, ha infatti rivelato una pluralità di lesioni incompatibili con la versione fornita dal bracciante.
Le ferite recustate alla vittima, consistenti in contusioni e traumi multipli, testimoniano un’aggressione violenta e premeditata, suggellando il sospetto di un chiaro femminicidio.
Le indagini, condotte con meticolosità dai Carabinieri sotto la direzione della Procura, hanno messo in luce un quadro di vita difficile e marginalità sociale che potrebbe aver contribuito a creare il contesto in cui si è consumato il tragico evento.
Stan, reduce da un precedente ferimento che aveva compromesso la sua capacità lavorativa, versava in una situazione di precarietà economica e, forse, personale.
Questo aspetto, seppur non giustificativo, potrebbe aver fornito un terreno fertile per l’esplosione di una violenza latente.
La ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Veronica Abaza è al centro dell’inchiesta, con l’obiettivo di fare luce sulle dinamiche relazionali tra la coppia e di individuare eventuali segnali premonitori della tragedia.
Non si esclude che l’uso di alcol da parte dell’indagato possa aver contribuito alla perdita di controllo e all’aggravarsi della situazione.

L’uomo, pur non essendo gravato da precedenti penali significativi, era stato in passato vittima egli stesso di un’aggressione, subendo ferite alle mani durante un tentativo di difesa.

Questo episodio potrebbe aver lasciato tracce psicologiche e contribuito a creare una spirale di violenza.
La difesa di Lucian Stan sta valutando l’opzione di ricorso al Riesame di Caltanissetta, nella speranza di ottenere la revisione della decisione cautelare.

Nel frattempo, le indagini proseguono senza sosta, con l’obiettivo di ricostruire completamente la dinamica dell’omicidio e di accertare eventuali responsabilità accessorie.
La comunità di Gela, sconvolta da questo dramma, attende con ansia che la giustizia faccia il suo corso, per restituire dignità alla memoria di Veronica Abaza e per scongiurare che simili tragedie si ripetano.

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