La frattura esistenziale che ha separato le famiglie coinvolte richiede un atto di coraggio, una profonda revisione degli atteggiamenti e un’inversione radicale del rapporto di fiducia interrotto.
L’ordinanza che ha sospeso la responsabilità genitoriale, sebbene necessaria per tutelare l’interesse primario dei minori, ha generato un clima di profonda incertezza e apprensione, esacerbando le tensioni preesistenti.
È imperativo che i genitori si sforzino di superare la naturale reazione di difesa, spesso alimentata dalla percezione di ingiustizia o dalla paura di perdere il contatto con i propri figli.
Questa reazione, comprensibile, rischia però di consolidare una barriera emotiva che ostacola il recupero di un legame sano e costruttivo.
L’allontanamento dei figli, per quanto temporaneo e motivato da esigenze di sicurezza, rappresenta un trauma per tutti i membri della famiglia.
La sua efficacia a lungo termine dipende crucialmente dalla capacità dei genitori di abbandonare la diffidenza e di collaborare attivamente con le istituzioni preposte alla tutela del minore.
Questo non significa necessariamente un’ammissione di colpevolezza, bensì una dimostrazione di maturità e di volontà di contribuire al benessere dei propri figli, anche a costo di mettere da parte le proprie convinzioni personali.
Implica una profonda riflessione sulle proprie azioni, una disponibilità al dialogo aperto e onesto con gli operatori sociali e psicologi, e una sincera volontà di comprendere le ragioni che hanno portato all’ordinanza.
La collaborazione non dovrebbe limitarsi a un mero adempimento formale, ma dovrebbe tradursi in un reale impegno a sostenere il percorso di crescita e sviluppo dei figli, fornendo loro un ambiente stabile, sicuro e affettuoso, anche in un contesto di separazione o di supervisione esterna.
È fondamentale che i genitori riconoscano la delicatezza della situazione e si affidino a professionisti qualificati per ricevere supporto psicologico e orientamento pedagogico.
La terapia familiare, in particolare, può offrire un’opportunità preziosa per affrontare le dinamiche relazionali disfunzionali e per ricostruire la fiducia reciproca.
La ricostruzione del rapporto tra genitori e figli è un processo complesso e graduale, che richiede tempo, pazienza e perseveranza.
Non esistono soluzioni rapide o miracolose, ma solo un impegno costante e autentico a mettere al centro il benessere dei minori, superando le divisioni e le resistenze del passato.
La speranza risiede nella capacità dei genitori di trasformare questa crisi in un’opportunità di crescita personale e familiare, ricostruendo un futuro basato sul rispetto, la fiducia e l’amore.





