Nella notte della festa del lavoro, la tragica sorte dei sette giovani precipitati sulle strade del sud è sembrata condannare ancora una volta il Paese alla riflessione su un problema che sembra non voler risolversi: l’incidente stradale. Ma cosa ci dice questa serie di eventi, se non la stessa storia ricorrente della morte sulle nostre autostrade? Un problema che nasconde sfumature diverse e sottolinea nuovamente il rapporto tra cultura del rischio e abitudini di guida. I giovani sono sempre più spesso coinvolti in incidenti stradali, proprio a causa della mancanza di esperienza e di cautela che li caratterizza, spesso però anche grazie alla smania di velocità e al desiderio di eccitazione e sfida che accompagna l’adolescenza. La cultura del rischio si diffonde attraverso gli stili di vita dei giovani in cui la libertà assunta come diritto naturale si traduce in un comportamento pericoloso sulla strada, spesso a causa dell’esigenza di dimostrare di essere “coi tempi” e quindi affermare il proprio status sociale.