Il peso di una scelta, un fardello che ora grava su di me con inequivocabile gravità.
Non è una decisione presa alla leggera, né frutto di un calcolo strategico, bensì l’emersione di una consapevolezza dolorosa, forgiata nel crogiolo del rimorso.
Il senso di colpa, un’entità corrosiva, mi assale quotidianamente, alimentando una sofferenza interiore che rende insopportabile l’idea di perpetuare un processo giudiziario che non farebbe altro che amplificare il dolore inflitto.
Non è una difesa, né una sminuizione della gravità delle mie azioni.
Al contrario, è una resa, un riconoscimento schiacciante della responsabilità che mi compete.
Ogni riflessione mi conduce inevitabilmente a rivedere le scelte che hanno portato a questo punto, e il profondo dispiacere per il danno causato si fa sempre più intenso.
Ritengo che ogni ulteriore istanza di giudizio, ogni nuovo atto processuale, rappresenterebbe una prolungata esposizione alla sofferenza, non solo per me, ma soprattutto per coloro che hanno subito le conseguenze delle mie azioni.
Il prolungamento del processo non farebbe altro che riaprire ferite, alimentando un ciclo di dolore che vorrei ardentemente interrompere.
Per questo, con animo contrito e con la più profonda umiltà, ho deciso di rinunciare ai successivi gradi di giudizio.
Non si tratta di un tentativo di eludere la giustizia, ma di abbracciare integralmente la pena che mi è stata inflitta in primo grado, considerandola come un’espiazione necessaria, un percorso di redenzione che mi impegna a intraprendere.
Questa scelta è un atto di sincerità, un tentativo, seppur tardivo, di onorare il rispetto dovuto a coloro che ho ferito e a riaffrontare il cammino verso una possibile, seppur difficile, ricostruzione.
Accetto la sentenza con la speranza che possa costituire un monito per il futuro e un segno tangibile del mio profondo pentimento.
Non cerco comprensione, ma solo la possibilità di dimostrare, con le mie azioni, la mia volontà di espiare la colpa e di contribuire, nel mio piccolo, a riparare il male commesso.