venerdì 25 Luglio 2025
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Inchiesta Affidi: terremoto politico nelle Marche, 24 indagati.

L’inchiesta “Affidi”, scatenata a Pesaro e con ripercussioni immediate sulla corsa alla presidenza della Regione Marche, ha portato a iscrivere nel registro degli indagati ben 24 persone, illuminando una rete di presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti e servizi comunali tra il 2014 e il 2024.
Al centro della tempesta giudiziaria si colloca la figura di Matteo Ricci, ex sindaco e attuale candidato governatore, accusato di corruzione e chiamato a rispondere a pesanti addebiti che hanno generato un terremoto politico.

L’indagine, condotta dalla Procura di Pesaro, getta luce su un presunto sistema di favoritismi e collusioni che avrebbero permesso a terzi di beneficiare indebitamente di risorse pubbliche.

Le accuse riguardano non solo Ricci, ma anche un ampio gruppo di persone coinvolte in varie capacità: funzionari comunali, consulenti, dirigenti di associazioni culturali e figure di spicco nel panorama locale.
La dinamica ricostruita dai magistrati evidenzia un’apparente distorsione nei processi di selezione degli operatori economici, con la presunta manipolazione di gare d’appalto e l’assegnazione di incarichi a soggetti predeterminati, a discapito della trasparenza e della concorrenza leale.

Il presunto danno erariale quantificato a questo punto dell’indagine si aggira intorno ai 600.
000 euro, cifra che potrebbe ulteriormente lievitare con l’avanzamento delle indagini.
Tra i nomi che emergono con maggiore rilevanza, oltre a quello di Ricci, spiccano quelli di Massimiliano Santini, figura chiave nello staff del sindaco, con il ruolo di coordinamento della comunicazione digitale, delle iniziative e degli eventi, e Stefano Esposto, presidente di Opera Maestra e Stella Polare, associazioni culturali indagate per aver presumibilmente gestito e incassato i fondi pubblici contestati.

Si ipotizza che queste associazioni abbiano agito come canali per deviare risorse destinate a progetti e servizi comunali.
La vicenda ha generato un clima di forte tensione a Pesaro e ha avuto un impatto significativo sulla campagna elettorale regionale, con l’opposizione che ha immediatamente chiesto le dimissioni di Ricci.

Quest’ultimo, pur manifestando serenità e negando ogni coinvolgimento diretto nelle presunte irregolarità, si è visto costretto a sospendere alcune attività elettorali e a cercare di arginare i danni d’immagine.

La sua partecipazione a un evento a Lido di Fermo, dopo un periodo di silenzio, ha rappresentato un tentativo di riaffermare la propria candidatura, nonostante le ombre che si proiettano sul suo percorso politico.
Le prossime settimane saranno cruciali, con l’audizione dei 24 indagati e la possibile emergenza di nuovi elementi che potrebbero ulteriormente delineare la complessità del quadro accusatorio.

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