La notizia della scomparsa di Jesto, all’anagrafe Diego Armando Cominotti, ha scosso profondamente la scena hip-hop romana e nazionale.
Il suo silenzioso addio, avvenuto il 31 luglio a soli quarant’anni, ha lasciato un vuoto incolmabile tra gli appassionati e i colleghi.
La comunicazione ufficiale, diffusa dal fratello Taiyo Yamanouchi attraverso i canali social, ha cercato di stemperare le inevitabili speculazioni e di offrire una verità dolorosa, ancor più sconvolgente per la sua inattesa brutalità.
La causa del decesso è stata identificata come un arresto cardiaco, un evento tragico e paradossale, che contrasta con l’immagine di vitalità e dedizione al benessere che Diego aveva coltivato con cura.
La sua esistenza era un bilanciato connubio tra la passione per la musica, espressione artistica potente e immediata attraverso il freestyle, e un’attenta cura di sé.
Alimentazione consapevole, una forma fisica invidiabile, una vorace passione per la lettura e l’acquisizione di conoscenza: elementi che dipingevano il quadro di un uomo in perfetta armonia con sé stesso.
Jesto non era solo un rapper di talento, ma un intellettuale urbano, un osservatore acuto della realtà che lo circondava, capace di trasformare le esperienze quotidiane in versi taglienti e profondi.
La sua abilità nel freestyle, la capacità di improvvisare rime e concetti al volo, lo aveva consacrato come una delle figure più iconiche e rispettate del panorama hip-hop italiano.
La sua scomparsa prematura interrompe un percorso artistico ricco di potenziale inespresso.
Taiyo Yamanouchi ha sottolineato la sua carica di progetti futuri, nuovi orizzonti che si aprivano all’orizzonte, lasciando presagire un’ulteriore evoluzione della sua espressione artistica.
La notizia lascia quindi un senso di incompiuto, di potenziale sprecato, che amplifica il dolore per la perdita.
Jesto incarna un modello di artista completo, che ha saputo coniugare la passione per la musica con un costante impegno verso la crescita personale e culturale.
La sua eredità artistica, i suoi versi, le sue performance resteranno a testimonianza del suo talento e della sua umanità, continuando a ispirare le nuove generazioni di rapper e a lasciare un segno indelebile nella storia dell’hip-hop italiano.
La sua scomparsa ci ricorda, con cruda intensità, la fragilità dell’esistenza e l’importanza di valorizzare ogni istante.