Il quadro demografico italiano è in continua evoluzione: l’aumento delle madri sole costituisce un aspetto significativo di tale cambiamento. Secondo il calcolo fatto dall’ISTAT, nel 2024 la disuguaglianza tra i padri e le madri con figli minori raggiunge i circa 29 punti percentuali in termini di occupazione. Questa discrepanza assume particolare rilevanza quando consideriamo che le madri sole rappresentano una fetta consistente delle donne appartenenti alla fascia d’età tra i 25 anni e i 34 anni, con la quota di donne single a tempo pieno in lavoro intorno al 45% circa. Questa percentuale mostra un andamento discendente rispetto ai dati precedenti.L’esistenza di una disuguaglianza occupazionale così marcata comporta inevitabilmente conseguenze sulla sfera economica e sociale delle madri sole, rendendo tale fascia a forte rischio di povertà. Tali aspetti emergono con chiarezza quando si analizzano i dati relativi al lavoro femminile in Italia.La mappatura “madre amichevole” realizzata dall’ISTAT rappresenta uno strumento utile per identificare le regioni italiane più propense a supportare la parità di genere nella fornitura di servizi ai bambini e alle madri. Le regioni che emergono in cima alla classifica includono la Provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia-Romagna e la Toscana, mentre l’ultima posizione è occupata dalla Basilicata preceduta da Campania, Puglia e Calabria.