Nel corso degli anni, la figura del preparatore anatomico è stata spesso oggetto di fascino e curiosità, ma anche di critiche e dibattiti sulla sua professionalità e sui limiti della sua attività. Il caso della signora Liliana Resinovich rappresenta un esempio lampante di come i confini tra la scienza e l’indagine criminale possano diventare opachi e quanto sia complesso stabilire con certezza le responsabilità in casi del genere.Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo, un preparatore anatomico ha rilasciato una dichiarazione per sostenere di aver potuto causare la frattura alla vertebra della signora Liliana Resinovich durante l’esame autoptico. Ciò è avvenuto il 11 gennaio 2022, nel laboratorio anatomico dell’obitorio di via Costalunga. Questa rivelazione ha portato gli inquirenti a interrogarsi sulla possibile responsabilità del preparatore in questione per quanto riguarda l’accaduto. In base a quanto riportato, il detto specialista si è presentato spontaneamente agli investigatori e dovrebbe essere ascoltato dal pubblico ministero Ilaria Iozzi, che dirige le indagini relative alla scomparsa della signora Resinovich. Quest’ultima è stata trovata senza vita il 5 gennaio 2022.