Gli investigatori di carabinieri e Procura di Bologna stanno conducendo un’attenta indagine per chiarire i fatti relativi alla tragica morte di Eddine Bader Essefi, il 19enne tunisino scomparso nella notte del 25 aprile. La sua caduta in via Colombi, nel cuore della zona periferica della Barca, ha dato origine a un mistero che sta generando profondi interrogativi e sollecita gli accertamenti per accertare la verità sulle cause di questa sfortunata caduta.Gli esami degli oggetti presenti alla scena del crimine stanno fornendo preziose indicazioni, come le autopsie che sono in corso e i controlli sui dispositivi elettronici dei protagonisti coinvolti nell’accaduto. Tra questi è presente anche il telefono cellulare, strumento sempre più importante per ricostruire cronologie di eventi importanti, grazie alle immagini registrate da telecamere di sorveglianza, ai contatti e conversazioni effettuati tra gli indagati.La scena del reato è stata sottoposta a dettagliata esplorazione per trarre le conclusioni necessarie. Le stesse vittime di aggressione sono state sottoposte a un accurato esame, mirante a raccogliere ulteriori elementi in grado di alimentare l’indagine, e le testimonianze raccolte dai testimoni presenti sulla scena hanno fornito spunti interessanti per la ricostruzione dei fatti.Inoltre i funzionari inquirenti stanno conducendo un’accurata valutazione degli elementi di riscontro rilevati, che sembrano inquadrare gli eventi nella categoria dell’omicidio preterintenzionale. Due sono i trentenni in questione, un italiano e un nordafricano che hanno avuto contatti con la vittima, e delle stesse indagini si è fatto trasparire anche una precedente conoscenza tra le persone coinvolute.Le indagini proseguono nel solco di una scrupolosa ricerca della verità sulla morte del giovane. La scena criminale continua a essere sottoposta a dettagliata analisi e i trentenni sono ancora in libertà ma sotto inchiesta per l’aggressione che ha provocato la caduta della vittima.