cityfood
cityeventi
lunedì 17 Novembre 2025

Leonardo Fiorini: svolta nell’inchiesta, rilasciato l’indagato.

L’inchiesta sulla tragica scomparsa di Leonardo Fiorini, il giovane originario di Isola Liri deceduto precipitando da un bed and breakfast in Roma, ha subito un’importante svolta con la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che ha disposto la sua liberazione.

Nonostante le accuse gravissime a carico di David Stojanovic, l’indagato principale, allo stato attuale della raccolta probatoria, non sussistono elementi sufficienti per giustificare l’applicazione di una misura cautelare in carcere o agli arresti domiciliari.
La decisione, formalizzata in un’ordinanza dettagliata, non esclude la prosecuzione delle indagini, bensì sottolinea una fase di incertezza interpretativa e di lacune informative che rendono precaria la costruzione di un quadro accusatorio completo e incontrovertibile.

L’ordinanza del GIP evidenzia come la complessità della dinamica e la difficoltà di ricostruire con precisione gli eventi immediatamente precedenti la caduta del giovane Fiorini, ostacolino la formulazione di addebiti certi e puntuali.
Si fa riferimento, in particolare, alla valutazione delle testimonianze raccolte presso i residenti del quartiere, le cui narrazioni, sebbene significative, appaiono contraddittorie o parziali, rendendo difficoltoso definire con certezza il ruolo e le azioni di Stojanovic.

Un elemento che ha destato l’attenzione degli inquirenti e che viene menzionato nell’ordinanza è l’esito positivo agli esami tossicologici di Stojanovic, che hanno rilevato la presenza di cannabinoidi nel suo organismo.

Questa scoperta, pur non implicando direttamente la responsabilità dell’indagato nel decesso di Fiorini, solleva interrogativi sul suo stato psicofisico al momento dei fatti e sulla sua capacità di agire in modo lucido e consapevole.
La presenza di sostanze stupefacenti, se confermata come fattore determinante nel comportamento di Stojanovic, potrebbe essere oggetto di ulteriori approfondimenti per determinarne l’impatto sulla dinamica del tragico evento.

La decisione del GIP non costituisce una proscindibilità dell’indagato, ma piuttosto un invito alla Procura della Repubblica a concentrare le indagini su aspetti ancora oscuri, approfondire le testimonianze, acquisire ulteriori elementi probatori e, in definitiva, a superare le attuali incertezze che ne impediscono la formulazione di una richiesta di custodia cautelare.
La vicenda, oltre alla profonda tristezza per la perdita di una giovane vita, pone l’attenzione sulla delicatezza e la complessità delle indagini in casi di morte sospetta, dove la ricostruzione degli eventi richiede un’analisi accurata e un’interpretazione cauta degli indizi disponibili.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap