sabato 11 Ottobre 2025
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Maria Cristina Gallo: Addio tra dolore e interrogativi sulla sanità.

La Cattedrale di Mazara del Vallo, solenne e commossa, ha ospitato oggi una folla di persone per celebrare le esequie di Maria Cristina Gallo, una figura profondamente radicata nella comunità e segnata da una tragica vicenda.
La docente, di 56 anni, ha perso la vita lasciando un vuoto incolmabile, ma la sua memoria è stata onorata da un corteo funebre che ha voluto sottolineare la sua dedizione all’istruzione, al volontariato e alla ricerca di giustizia.
La vicenda che ha segnato gli ultimi mesi della sua esistenza è dolorosamente presente: un ritardo inaccettabile nella consegna dell’esame istologico, otto mesi dopo una biopsia che, se tempestivamente analizzata, avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi.
Un lasso di tempo eccessivo, un errore burocratico con conseguenze devastanti che solleva interrogativi cruciali sull’efficienza dei sistemi sanitari e sulla responsabilità professionale.

Il ritardo, seppur non direttamente causa della sua scomparsa, ha rappresentato un’aggravante emotiva e psicologica che ha contribuito a minare il suo benessere.
A ricevere il feretro, con gesti di affetto e rispetto, sono stati i ragazzi del laboratorio creativo Unitalsi, un’associazione di volontariato che ha beneficiato enormemente della sua presenza nell’ultimo anno.
Maria Cristina Gallo aveva scelto di dedicare il proprio tempo e le proprie competenze a questa realtà, dimostrando un’umanità profonda e un impegno civile che andava oltre il suo ruolo di docente.
Il laboratorio creativo Unitalsi, un luogo di accoglienza e di crescita per persone con disabilità, ha perso una sua figura di riferimento, una guida premurosa capace di infondere speranza e di valorizzare i talenti di ciascuno.
La sua presenza ha arricchito l’associazione con un valore aggiunto, stimolando la creatività, promuovendo l’integrazione e offrendo un sostegno concreto.

Il suo contributo, fatto di pazienza, ascolto e competenze didattiche, ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori dei ragazzi e dei loro familiari.

L’accoglienza del feretro da parte di questi giovani, simbolo di fragilità e resilienza, ha rappresentato un momento di intensa commozione e di profonda riflessione sulla forza dell’amore e della solidarietà.

La scomparsa di Maria Cristina Gallo non è solo una perdita personale per i suoi cari, ma anche una ferita per l’intera comunità mazarese, che ha perso una donna generosa, competente e profondamente umana.

La sua vicenda, pur nella sua tragicità, sollecita una riflessione più ampia sui diritti dei pazienti, sulla necessità di un sistema sanitario efficiente e trasparente e sull’importanza del volontariato come motore di cambiamento sociale.
La sua memoria sarà custodita con amore e gratitudine, e il suo esempio continuerà a ispirare chiunque voglia costruire un mondo più giusto e solidale.

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