Nel cuore pulsante di Milano, ieri pomeriggio, due episodi di violenza hanno colpito due cittadini stranieri, esposti alla rapina di orologi di lusso di considerevole valore, segnalando una escalation preoccupante di criminalità mirata nel contesto urbano.
Gli eventi, distanziati nel tempo ma uniti dalla stessa modalità operativa, hanno messo in luce la vulnerabilità di un target specifico, quello dei possessori di beni di lusso, e hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza percepita in una delle principali città italiane.
Il primo episodio, consumatosi intorno alle ore 14:00 in via Manzoni, ha visto una vittima armena di 41 anni essere brutalmente attaccata.
La dinamica, descritta come un’aggressione improvvisa, ha comportato un colpo violento al volto, atto che ha permesso al rapinatore di sottrarre un prestigioso orologio Patek Philippe, il cui valore stimato si aggira intorno ai 110.000 dollari.
L’episodio evidenzia come la velocità e la sorpresa siano elementi cruciali nella pianificazione di queste azioni criminali, sfruttando presumibilmente la distrazione o la mancanza di attenzione della vittima.
Successivamente, alle 16:30, un turista indiano di 56 anni è stato vittima di un’aggressione simile in piazza Diaz.
In questo caso, l’aggressore, identificato come di origine nordafricana, ha utilizzato la forza fisica per sopraffare la vittima, infliggendo un pugno al volto e provocandone la caduta a terra.
L’azione successiva, rapida ed efficace, ha permesso al criminale di strappare dal polso un costoso orologio Richard Mille, il cui valore è stato quantificato in 150.000 dollari.
La necessità di soccorso immediato ha comportato l’intervento dei servizi di emergenza, che hanno trasportato la vittima al Policlinico in codice giallo, indicando una condizione di potenziale gravità, sebbene non immediatamente pericolosa per la vita.
Questi due episodi, distinti ma interconnessi nella loro brutalità e nell’obiettivo primario – il furto di beni di lusso – suggeriscono una possibile tendenza alla criminalità specializzata, in cui i malvivori prendono di mira specificatamente individui percepiti come portatori di ricchezza.
L’elevato valore degli orologi sottratti, unito alla modalità aggressiva impiegata, fa ipotizzare una pianificazione accurata e forse un’organizzazione criminale alla base di queste azioni.
Si pone quindi l’urgenza di rafforzare i controlli sul territorio, migliorare la prevenzione e aumentare la collaborazione tra le forze dell’ordine e la comunità locale, per contrastare questa crescente minaccia e ripristinare un senso di sicurezza per tutti i cittadini e i visitatori di Milano.
L’incidente solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza urbana e sulla necessità di strategie innovative per proteggere i beni e l’integrità fisica delle persone, soprattutto in aree ad alta densità turistica e commerciale.