Il Tribunale per i minorenni di Taranto ha disposto un provvedimento cautelare nei confronti di sette ragazzi coinvolti in una grave aggressione razziale avvenuta a gennaio nella città pugliese, contro un giovane straniero. La misura è stata richiesta dal pm Lelio Festa e disposta dal giudice per le indagini preliminari Paola Morelli. I sette minori (tre 14enni, un 15enne, un 16enne e due 17enni) sono stati accusati di lesioni personali aggravate dall’odio razziale, resistenza a pubblico ufficiale, vilipendio, violenza privata e violazione del codice della strada. Secondo quanto emerso dalle indagini, i ragazzi avrebbero accerchiato il bracciante straniero di 26 anni, trasformandolo in un bersaglio umano. Le aggressioni hanno prodotto gravi ferite che per fortuna sono guaribili in venti giorni ma la violenza non si è limitata a quell’episodio, i minori sarebbero tornati dopo 48 ore a insultare e prendere di mira la vittima. Anche l’abitazione della vittima non è stata risparmiata: sassi sono stati lanciati contro la sua porta. I giovani indagati hanno già avuto modo di manifestare il loro dissenso nei confronti dell’accusa, ribadendo la propria estraneità all’accaduto e sottolineando come non sia stata rispettata la loro immunità legale di cui godono in quanto minore.