L’eco della violenza ha scosso la tranquilla comunità di Montoggio, un piccolo centro nell’entroterra genovese, dove un drammatico episodio ha portato all’arresto di un uomo di 68 anni, accusato di aver aggredito con un’arma da taglio la sua ex compagna, una donna di 75 anni.
L’aggressione, avvenuta nel pomeriggio di ieri, ha generato un’ondata di sgomento e dolore tra i residenti, testimoni di una realtà che ruppe il quieto vivere del borgo.
L’uomo, dopo aver perpetrato l’atroce gesto, si è sottratto alla giustizia, rifugiandosi in un isolato casolare situato nel territorio comunale.
Un’attività di ricerca accurata, condotta dai Carabinieri, ha portato al suo rintraccio.
Al momento dell’arresto, l’uomo versava in condizioni precarie, manifestando i primi sintomi di ipotermia, conseguenza presumibile delle ore trascorse all’aperto, in condizioni climatiche avverse.
Trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino per le cure del caso, l’uomo è stato successivamente tradotto presso il carcere di Marassi, con l’ipotesi di reato di tentato omicidio.
L’accusa, in questa fase, si configura come particolarmente grave, riflettendo la ferocia e la premeditazione, presunte, dell’azione violenta.
Sul luogo dell’aggressione, i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro dell’arma utilizzata, un coltello che ha inferto alla donna ben sei colpi.
La vittima, attualmente ricoverata in ospedale, versa in condizioni serie ma non in pericolo di vita.
La sua prognosi è riservata, ma si spera in un rapido e completo recupero.
Questo tragico evento solleva interrogativi profondi sulla dinamica relazionale che ha portato a una simile escalation di violenza, e pone l’attenzione sulle fragilità emotive e psicologiche che possono celarsi dietro una storia d’amore finita male.
L’episodio, purtroppo, non è isolato e richiama alla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e di sostegno per le persone a rischio, sia per le vittime che per i potenziali aggressori, promuovendo una cultura del rispetto e della non violenza.
Le indagini sono in corso per ricostruire il quadro completo della vicenda e chiarire le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere un gesto così drammatico, che ha lasciato un segno indelebile nella comunità montoggese.








