## Una Proposta di Legge per la Morte Assistita: Oltre la Legalizzazione, un Diritto alla DignitàL’associazione Luca Coscioni, custode di un impegno civile per i diritti individuali, ha depositato presso la Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare incentrata sulla questione della morte assistita. Questa non è semplicemente una richiesta di “legalizzazione”, ma una formulazione ambiziosa volta a riconoscere un diritto fondamentale: la possibilità di scegliere come e quando concludere una vita segnata da sofferenze insopportabili e irreversibili.La proposta, articolata in otto punti chiave, si pone come risposta a una profonda riflessione etica e giuridica che attraversa la società italiana. Non si tratta di un’apertura indiscriminata al suicidio assistito, bensì di una regolamentazione rigorosa che garantisca la tutela della dignità umana e la libertà di coscienza.Il fulcro della proposta risiede nel diritto di ogni individuo, maggiorenne, capace di intendere e di volere, e affetto da una malattia irreversabile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche insopportabili, di richiedere un supporto medico finalizzato ad accorciare i tempi di una vita ormai priva di prospettive. La capacità di intendere e di volere è il cardine: la decisione deve essere libera, consapevole, e deliberata, escludendo pressioni esterne o vulnerabilità emotive.La proposta introduce figure professionali cruciali: il medico curante, garante della continuità assistenziale, e un medico specialista indipendente, incaricato di valutare attentamente la situazione clinica, la prognosi, e la persistenza del desiderio del paziente. Un comitato etico, composto da professionisti sanitari, giuristi, e rappresentanti della società civile, supervisiona l’intero processo, garantendo la correttezza delle procedure e la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.L’importanza della libertà di coscienza è centrale. La proposta riconosce il diritto del personale sanitario di non partecipare attivamente alla procedura di morte assistita, garantendo, tuttavia, l’obbligo di informare il paziente sulla sua scelta e di indirizzarlo verso un altro professionista disponibile a fornire l’assistenza richiesta.Il testo non si limita a delineare le modalità operative, ma affronta anche le implicazioni psicologiche ed esistenziali della scelta. Prevede, infatti, un percorso di supporto psicologico per il paziente e i suoi familiari, volto a esplorare alternative terapeutiche e a gestire l’elaborazione del lutto.L’associazione Luca Coscioni ha scelto di affrontare la questione con un approccio innovativo, che va oltre la semplice legalizzazione. La proposta mira a creare un quadro normativo completo, che tenga conto della complessità etica, giuridica, e sociale della morte assistita. Non si tratta di un diritto facile da esercitare, ma di una possibilità, regolamentata e protetta, per coloro che si trovano ad affrontare una sofferenza insopportabile e irrimediabile, con la dignità e la consapevolezza di poter scegliere come e quando concludere il proprio percorso. La proposta rappresenta un passo verso un sistema più umano e rispettoso della libertà individuale, un riconoscimento del diritto alla dignità, anche nell’affrontare il momento finale dell’esistenza.