L’indagine sulla tragedia che lo scorso 25 luglio ha strappato tre vite a Napoli, culminata con il crollo di un montacarichi, si è focalizzata su una serie di anomalie strutturali e procedure di manutenzione che sollevano interrogativi profondi sulla sicurezza del lavoro.
L’operazione di rimozione dell’impianto, supervisionata da magistrati e tecnici consulenti, ha permesso un esame ravvicinato delle componenti critiche, rivelando un quadro potenzialmente allarmante.
L’attenzione si è in particolare concentrata su un punto specifico del tubo portante, caratterizzato da una saldatura che appare come un potenziale punto debole, suggerendo una possibile compromissione della sua integrità meccanica.
Questo dettaglio potrebbe essere un indizio cruciale per ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato al disastro.
Ma l’aspetto che ha destato maggiore preoccupazione è emerso dall’ispezione dei sistemi di ancoraggio, dove si è riscontrato un allentamento significativo dei bulloni e dei perni.
La gravità della situazione è stata esacerbata dalla scoperta che alcuni di questi elementi, a detta degli investigatori, sarebbero stati rimossi o allentati con una facilità inaudita, suggerendo una possibile violazione delle procedure standard e una potenziale mancanza di competenza o di coscienziosità nel controllo e nella manutenzione.
La rimozione manuale, senza l’utilizzo di strumenti adeguati, implica una potenziale sottovalutazione della coppia di serraggio necessaria per garantire la sicurezza dell’impianto.
L’accertamento della causa precisa del crollo – che potrebbe derivare da una combinazione di fattori, tra cui difetti intrinseci del materiale, errori di progettazione, carenze nella manutenzione o una loro combinazione – è ora una priorità assoluta.
L’indagine non si limita a determinare le responsabilità immediate, ma mira a identificare falle nel sistema complessivo di controllo e vigilanza, al fine di prevenire il ripetersi di simili tragedie.
Si apre, pertanto, una riflessione più ampia sulle pratiche costruttive, sulla formazione del personale e sulla cultura della sicurezza nel settore edile, che necessita di un’urgente revisione per tutelare la vita dei lavoratori.
La piena luce sulla dinamica dell’incidente sarà cruciale per garantire giustizia alle vittime e per promuovere un cambiamento culturale radicale, che ponga la sicurezza al centro di ogni attività lavorativa.