Una neonata, appena nata, ha visto la propria esistenza salvaguardata grazie a un intervento chirurgico complesso e innovativo eseguito presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
La delicata procedura, articolata in due fasi cruciali, ha permesso di correggere una rarissima e potenzialmente letale malformazione vascolare che affliggeva il fegato, compromettendo gravemente la circolazione sanguigna della piccina.
La malformazione in questione si manifestava come un intricato intreccio anomalo di vasi sanguigni, creando veri e propri “cortocircuiti” tra le arterie, deputate a trasportare sangue ossigenato dal cuore, e le vene, responsabili del suo ritorno.
Questo sistema alterato provocava una perdita di sangue essenziale per l’irrigazione degli organi vitali, creando una pressione eccessiva su cuore e polmoni e mettendo a repentino rischio la sopravvivenza della neonata.
Gli interventi, eseguiti rispettivamente a 6 e 13 giorni dalla nascita, rappresentano un esempio virtuoso di medicina avanzata e multidisciplinare.
Un team di specialisti, provenienti dal Regina Margherita e dall’ospedale Molinette, ha agito in sinergia, impiegando tecniche minimamente invasive.
Attraverso l’utilizzo di cateteri di dimensioni infinitesimali, i chirurghi sono riusciti a raggiungere le aree malformate, localizzando e occludendo i vasi anomali.
In questa fase cruciale, è stata utilizzata una formulazione specifica di colla acrilica, un adesivo istantaneo tecnicamente avanzato ma concettualmente simile ai prodotti commerciali, per sigillare le connessioni errate.
“Questo caso è una testimonianza tangibile delle eccellenze che caratterizzano la nostra Città della Salute e della Scienza,” ha commentato Livio Tranchida, Direttore Generale dell’azienda sanitaria.
“Un successo che nasce dalla collaborazione e dalla competenza di professionisti eccezionali, capaci di trasformare una situazione apparentemente disperata in un futuro di speranza.
“Il team chirurgico, coordinato da Franca Fagioli e Paolo Fonio, ha incluso figure chiave come Daniele Ferrero, Fabrizio Gennari, Giuseppe Annoni, Andrea Discalzi e Mauro Bergui, affiancati da un team di tecnici e infermieri altamente specializzati.
La procedura ha prodotto un effetto immediato e significativo: il ristabilimento della pressione sanguigna, la decongestione polmonare e la ripresa di un’adeguata perfusione di organi vitali come reni, fegato e cervello.
La neonata ha dimostrato un miglioramento respiratorio significativo, raggiungendo l’autonomia respiratoria e mostrando segni di un recupero completo.
Attualmente ricoverata in rianimazione pediatrica, la bambina può guardare con ottimismo al futuro e alla possibilità di una crescita normale.
Il caso sottolinea l’importanza di un approccio integrato e l’impiego di tecnologie all’avanguardia per affrontare le sfide più complesse in campo pediatrico.






