La ricostruzione della data e dell’ora precisesa della scomparsa di Chiara Poggi, la giovane di Garlasco strappata alla vita il 13 agosto 2007, si configura come un elemento cruciale nell’indagine attualmente in corso.
La Procura di Pavia, con acume investigativo, ha incaricato l’illustre anatomopatologa Cristina Cattaneo di una consulenza peritale di profonda portata.
L’obiettivo di questa nuova fase processuale, che vede indagato Andrea Sempio, non si limita alla mera accertamento delle cause del decesso, ma mira a delineare con la massima precisione la dinamica dell’omicidio.
L’incarico conferito alla dottoressa Cattaneo non è una mera revisione di vecchi dati, bensì un’analisi critica e multidisciplinare che comprende l’esame dettagliato dell’autopsia originariamente eseguita e un’approfondita perizia sul luogo del delitto, ora sottoposto a nuove considerazioni alla luce delle evidenze emergenti.
La sua competenza, riconosciuta a livello internazionale, è fondamentale per interpretare con rigore scientifico i reperti biologici, i segni fisici e le tracce ambientali ritrovati.
La determinazione del *post mortem interval* – l’intervallo di tempo trascorso tra il decesso e la scoperta del corpo – rappresenta una pietra angolare di tale ricostruzione.
Questo dato, cruciale per la cronologia degli eventi, è influenzato da una miriade di fattori ambientali (temperatura, umidità, esposizione solare), condizioni fisiologiche della vittima (età, stato di salute, peso) e modalità in cui il corpo è stato ritrovato (posizione, abbigliamento).
La dottoressa Cattaneo dovrà quindi considerare non solo le osservazioni macroscopiche e microscopiche effettuate durante l’autopsia, ma anche i dati preliminari forniti dagli inquirenti sulla scoperta del corpo e sulle condizioni ambientali prevalenti nel periodo in questione.
L’analisi di eventuali tracce di decomposizione, alterazioni chimiche e attività batterica, unitamente alla valutazione della rigidità cadaverica e delle livoriche, contribuirà a definire un intervallo di probabilità per l’ora della morte.
Parallelamente, l’esame del luogo del delitto, con l’utilizzo di tecniche investigative avanzate come la ricerca di tracce biologiche latenti e l’analisi forense di oggetti e superfici, potrà fornire ulteriori indizi per confermare o smentire le ipotesi sulla sequenza degli eventi.
La sua interpretazione, integrata con i risultati dell’autopsia, permetterà di ricostruire con maggiore chiarezza e accuratezza la tragica dinamica che ha portato alla perdita di Chiara Poggi, contribuendo a fare luce sulla verità e a garantire giustizia.
La nuova perizia si pone, pertanto, come tassello fondamentale per un quadro investigativo completo e per una corretta valutazione della responsabilità penale.









