Un’impennata termica di eccezionale intensità si appresta a investire la penisola italiana, con implicazioni significative per la salute pubblica e per le attività quotidiane. Le previsioni, fornite da esperti come Lorenzo Tedici di iLMeteo.it, delineano uno scenario di temperature ben al di sopra della media stagionale, un evento che solleva interrogativi sulla crescente frequenza e intensità delle ondate di calore nel contesto dei cambiamenti climatici.Il termometro, in particolare nelle aree del centro-nord, si appresta a superare barriere considerate anomale per il periodo, con Firenze e Bologna che potrebbero sperimentare picchi intorno ai 38°C, Milano a 36°C e Roma a 37°C. Il sud Italia e le isole, tuttavia, sono destinati a subire l’impatto più severo, con proiezioni che vedono i valori salire vertiginosamente, potenzialmente raggiungendo e superando i 40°C, con picchi localizzati fino a 42°C.La genesi di questa ondata di calore è riconducibile all’incursione di un potente anticiclone di origine africana, una struttura atmosferica caratterizzata da aria calda e secca che, spingendosi verso l’Europa, inibisce la formazione di nubi e favorisce un irraggiamento solare intenso. L’anticiclone, tuttavia, non agisce isolato: l’interazione con le correnti atmosferiche e la presenza di masse d’aria pre-condizionate possono amplificare l’effetto riscaldante.Oltre alle temperature estreme in sé, è fondamentale considerare l’umidità relativa, un parametro che, combinandosi con la temperatura, determina l’indice di calore percepito. Un’umidità elevata rende il calore più opprimente, poiché riduce l’evaporazione del sudore, il meccanismo naturale del corpo per raffreddarsi. Questo può portare a un aumento del rischio di stress da calore, colpi di calore e disidratazione, soprattutto tra le categorie più vulnerabili come anziani, bambini e persone con patologie preesistenti.Le ondate di calore non rappresentano solo un problema sanitario, ma anche un impatto economico e ambientale significativo. L’aumento del consumo di energia per il raffreddamento può gravare sui sistemi energetici, mentre i settori agricolo e forestale sono particolarmente a rischio a causa dello stress idrico sulle colture e dell’aumento del rischio di incendi. La comprensione di questi fenomeni, l’adozione di misure di prevenzione e mitigazione e la sensibilizzazione della popolazione sono elementi cruciali per affrontare una sfida che, con ogni probabilità, diventerà sempre più frequente e intensa nel futuro, richiedendo una revisione profonda delle nostre abitudini e delle nostre infrastrutture.