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Palagiano: Attacco a Widiba, Cresce l’Allarme per la Criminalità

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Nel cuore della notte, Palagiano (Taranto) è stata teatro di un audace e premeditato attacco a una filiale Widiba, un episodio che si inserisce in un allarmante trend di criminalità organizzata che sta insanguinando la provincia ionica.

Intorno alle 4:30, una banda di criminali, operando con precisione e apparente conoscenza dei protocolli di sicurezza, ha fatto esplodere il bancomat situato in corso Vittorio Emanuele, provocando ingenti danni alla struttura e seminando una pioggia di chiodi lungo la strada, estendendosi persino all’area antistante la caserma dei Carabinieri.
Questa azione, studiata per ritardare o impedire l’intervento delle forze dell’ordine, denota un alto grado di preparazione e una certa familiarità con le dinamiche operative locali.

L’azione, eseguita in tempi ristretti, ha permesso al gruppo di darsi alla fuga prima dell’arrivo dei soccorsi, lasciando dietro di sé un quadro di devastazione e un bottino ancora da quantificare, destinato a complicare le indagini.

Sul posto, i militari del nucleo radiomobile hanno immediatamente avviato le operazioni di rilevamento e la raccolta di elementi utili per ricostruire l’accaduto e identificare i responsabili.

L’evento di Palagiano non è un fatto isolato, bensì il tassello più recente in una preoccupante sequenza di aggressioni simili che stanno colpendo diverse località della provincia.
Solo pochi giorni prima, il 29 novembre, un episodio analogo si era verificato a Ginosa, mentre in precedenza attacchi con modalità identiche avevano preso di mira le comunità di Mottola, Monteiasi e Montemesola.

Gli inquirenti, attivi e solleciti, stanno vagliando ogni pista, focalizzandosi in particolare sull’ipotesi di un collegamento tra questi colpi, che potrebbe rivelare l’esistenza di un’unica, strutturata organizzazione criminale, capace di pianificare e realizzare azioni coordinate su un ampio territorio.

L’utilizzo di tecniche simili, la scelta delle sedi e la presenza di chiodi disseminati per ostacolare la reazione delle forze dell’ordine suggeriscono una strategia ben definita e una conoscenza approfondita delle dinamiche del territorio.

L’indagine mira ora a svelare le connessioni tra i diversi episodi, a identificare i membri della presunta organizzazione e a comprendere le motivazioni alla base di queste azioni, che minano la sicurezza e la tranquillità delle comunità locali.

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