La scomparsa di Paolo Mendico, un quattordicenne il cui percorso si è tragicamente interrotto nel primo giorno di scuola a Santi Cosma e Damiano, nella provincia di Latina, ha scatenato un’indagine approfondita che ha portato alla luce criticità strutturali e carenze di approccio nel contesto scolastico.
La relazione, redatta dagli ispettori ministeriali su mandato del ministro Valditara e riferita all’istituto tecnico Pacinotti, non si limita a constatare un evento doloroso, ma ne analizza le possibili dinamiche sottostanti e suggerisce azioni correttive mirate a prevenire simili tragedie in futuro.
L’inchiesta non si pone il compito di attribuire responsabilità individuali, ma di esaminare il sistema scolastico come un ecosistema complesso, dove fattori sociali, emotivi e psicologici interagiscono in modo intricato.
La relazione degli ispettori sottolinea come l’assenza di un adeguato sistema di supporto psicologico per gli studenti, unitamente alla pressione accademica e alle dinamiche relazionali spesso traumatiche all’interno dell’ambiente scolastico, possano contribuire a creare un clima di disagio e isolamento che sfocia, in casi estremi, in scelte irreversibili.
Si evidenzia, in particolare, la necessità di un ripensamento del ruolo dell’insegnante, non solo come trasmettitore di conoscenze, ma come figura di riferimento capace di cogliere i segnali di sofferenza e di promuovere un clima di accoglienza e comprensione.
La formazione del personale docente in ambito di competenze socio-emotive e di gestione delle situazioni di crisi emerge come prioritaria.
La relazione non ignora le difficoltà strutturali che affliggono molte scuole italiane: classi numerose, risorse limitate, carenza di personale specializzato.
Tuttavia, sottolinea che anche con risorse limitate è possibile implementare strategie di prevenzione e intervento, come ad esempio la promozione di attività di sensibilizzazione sul tema del bullismo e del cyberbullismo, la creazione di sportelli di ascolto psicologico, il coinvolgimento attivo dei genitori nella vita scolastica.
L’indagine pone l’accento sulla necessità di una maggiore collaborazione tra scuola, famiglia e servizi sociali del territorio.
La comunicazione tra i diversi attori del sistema educativo deve essere fluida e tempestiva, al fine di garantire una risposta efficace ai bisogni degli studenti.
La scomparsa di Paolo Mendico rappresenta un campanello d’allarme che invita a riflettere profondamente sul ruolo della scuola nella società contemporanea.
Non si tratta solo di preparare gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro, ma di formare cittadini consapevoli, responsabili e capaci di gestire le proprie emozioni.
La relazione degli ispettori ministeriali fornisce un quadro dettagliato delle criticità esistenti e suggerisce una serie di azioni concrete per migliorare il benessere psicologico degli studenti e prevenire il rischio di suicidio.
La memoria di Paolo deve ispirare un impegno collettivo per costruire una scuola più umana, accogliente e capace di ascoltare le voci dei giovani.





